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venerdì 26 giugno 2015

La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe


L’esposizione ha aperto al pubblico dal 21 giugno ed ospiterà 20 importanti opere della galleria degli Uffizi di Firenze. 
“La luce vince l’ombra” concentra l’attenzione sulla pittura del Seicento di artisti napoletani o legati a Napoli e comunque “affascinati” dall’espressione di Caravaggio: saranno a Casal di Principe opere eccezionali, di Artemisia Gentileschi (Santa Caterina d’Alessandria), di  Luca Giordano (Carità), di Mattia Preti (Vanità) ma anche delle incursioni contemporanee, con Andy Warhol allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze. 

Oltre alle magnifiche opere di questi grandi autori si potranno visitare i luoghi confiscati e gustare i prodotti d’eccellenza, come la mozzarella e il vino fatti nelle terre confiscate alla mafie, accompagnati dagli “Ambasciatori della Rinascita” giovani del luogo che racconteranno il bello e il brutto di questa terra martoriata ma felice di rinascere.

La mostra vuole così contribuire alla quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica per il rilancio di terre e territori che sono stati per anni spesso martoriati.

“La luce vince l’ombra – gli Uffizi a Casal di Principe” è a cura di Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Fabrizio Vona (Direttore del Polo Museale Regionale della Puglia) e sarà ospitata presso Casa don Diana, via Urano 18 a Casal di Principe, Caserta.

La mostra gode dell‘alto patronato della Presidenza della Repubblica e vede coinvolti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Comune di Casal di Principe.


Informazioni Evento: 

Data Inizio: 21 giugno 2015 
Data Fine: 21 ottobre 2015 
Costo del biglietto: €10,00 (online) €8,00 (intero); Riduzioni: €4,00 (residenti a Casal di Principe, studenti under 35, senior over 65 
Prenotazione:Facoltativa 
Luogo: Casal di Principe, Casa don Diana 
Orario: ore 10.30-20.30 
Telefono: 0 

giovedì 25 giugno 2015

Maxi retrospettiva di Bosh nei Paesi bassi per i 500 anni dalla morte


È tra le mostre più attese del 2016, e sarà ospitata dal 13 febbraio all'8 maggio dell'anno prossimo al Noordbrabants Museum di 's-Hertogenbosch, sua città natale, nei Paesi Bassi, in occasione dei 500 anni dalla morte dell'artista (9 agosto 1516). 
E' 'Hieronymus Bosch - Visioni di un genio', la più grande retrospettiva mai dedicata al maestro del medioevo olandese.

Per la prima volta saranno riunite molte delle opere dell'artista, provenienti da musei di tutto il mondo, dal Prado di Madrid al Metropolitan di New York. 
Tra i capolavori presenti, ci saranno l''Estrazione della pietra della follia' e le 'Tentazioni di Sant'Antonio', ma anche 'La nave dei folli' e il 'Trittico degli eremiti'.

"Hieronymus Bosch è il più importante e il più autentico interprete dell'epoca medioevale che i Paesi Bassi abbiano generato - ha detto il direttore del Noordbrabants Museum di 's-Hertogenbosch, nei Paesi Bassi, Charles de Mooij - È magnifico pensare che nel 2016 sarà possibile ammirare la maggior parte delle sue opere a 's-Hertogenbosch, la città che gli ha dato i natali. Altrettanto straordinaria è la possibilità offerta a una nuova generazione di conoscere la sua opera".

mercoledì 24 giugno 2015

Filippino Lippi. L'Annunciazione di San Gimignano


Dal 13 giugno la Pinacoteca di San Gimignano ospita una mostra dedicata al pittore fiorentino Filippino Lippi (1457c. - 1504). La mostra ha preso spunto dall'’Annunciazione, opera realizzata dall'artista in due tondi distinti raffiguranti l'uno l'Angelo Annunziante, l'altro l'Annunziata così come gli era stato richiesto dai Priori e Capitani di Parte Guelfa per il Palazzo Comunale di San Gimignano, che gliela commissionarono nel 1482.
Curata da Alessandro Cecchi, come il catalogo edito da Giunti arte mostre musei, grande studioso e conoscitore della pittura italiana, in particolare fiorentina del '500, oltre che curatore della fortunata mostra Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400 (Scuderie del Quirinale, Roma, 2011), l’esposizione è promossa dal Comune di San Gimignano e dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi.
E' la seconda occasione che vede queste istituzioni riunite in un progetto di valorizzazione della collezione della Pinacoteca di San Gimignano che danno vita a piccole esposizioni temporanee di grande qualità, prendendo spunto da una delle opere che la compongono per approfondirne lo studio e diffonderne la conoscenza e il valore . 
L'anno passato fu la volta della pala con la Vergine Assunta tra i Santi Gregorio Magno e Benedetto del Pinturicchio attorno alla quale ruotò la mostra di grande successo di pubblico e critica, mentre quest'anno protagonisti del progetto espositivo sono questi due tondi dipinti tra il 1482 e il 1484 per la Sala dell’Udienza dei Signori. 

L'Autoritratto di Leonardo per la prima volta ai Musei Capitolini


Enigmatico, affascinante, bellissimo. L' 'Autoritratto' di Leonardo da Vinci, il disegno più conosciuto al mondo, sarà al centro di un'esposizione che porta per la prima volta nella Capitale il capolavoro della maturità dell'artista, parte della ricca collezione grafica italiana e straniera dei secoli XV-XIX della Biblioteca Reale di Torino, acquistata da re Carlo Alberto nel 1839 dall'antiquario Giovanni Volpato. Da domani al 3 agosto, l'autoritratto, insieme ad altri 12 disegni autografi di Leonardo, sarà esposto a Palazzo Caffarelli - Musei Capitolini.

"È un evento eccezionale - spiega Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni Culturali - perché il disegno, che ha una certa fragilità, non si era mai allontanato da Torino". "L'autoritratto di un Leonardo anziano, dallo sguardo profondo, è un'opera invidiata da molti - aggiunge Pietro Folena, presidente dell'associazione culturale MetaMorfosi - che qualcuno ha impropriamente definito come la sindone laica. 
Per portarla qui è stato necessario fare sistema, con la speranza che i turisti colgano quest'opportunità irripetibile, perché non tornerà più a Roma".

In tre sezioni espositive i visitatori, prima di ritrovarsi a tu per tu con lo storico ritratto, potranno rileggere gli avvenimenti più importanti della vita dell'artista, le vicende controverse e affascinanti che accompagnarono l'opera nei secoli e le caratteristiche della tecnica a 'sanguigna' utilizzata da Leonardo. Grazie alla presenza di supporti multimediali, l' 'Autoritratto', di soli 33 x 22 centimetri, verrà raccontato anche attraverso tre documenti audiovisivi messi a disposizione da Rai Teche e dall'Istituto Luce.

"Nonostante i dibattiti sulla sua natura, la storia del ritratto suscita sempre un certo interesse - precisa Giovanni Saccani, direttore della Biblioteca Reale di Torino - perché ancora non sappiamo come l'antiquario Giovanni Volpato sia stato in grado di mettere insieme la sua collezione da oltre 1800 pezzi ma, sul finire della seconda guerra mondiale, l'opera fu sottratta alla cupidigia dei nazisti e nascosta per qualche tempo proprio a Roma. Dopodiché, il disegno è tornato a essere 'esposto' nel caveau della biblioteca. Anche lì nessuno può sottrarsi al suo sguardo".

Per arrivare a Roma ed essere esposto ai Musei Capitolini, il capolavoro del genio italiano ha viaggiato su un 'Frecciarossa'. Dalla Reale Biblioteca di Torino fino alla sede dell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICRCPAL), dove è stato sottoposto ad alcuni interventi diagnostici, il trasporto si è svolto in condizioni di sicurezza eccezionali, garantite dalla collaborazione e dalla presenza dell'Arma dei Carabinieri, che ha costantemente sorvegliato.

La mostra dedicherà inoltre la dovuta attenzione all'approfondita campagna diagnostica eseguita per la prima volta nel 2012 con l'ausilio di tecniche e strumenti non invasivi. Un'occasione, alla luce dei risultati emersi, per valutare con precisione l'attuale stato di conservazione dell'opera. "Inamovibile dal caveau dopo le valutazioni compiute negli anni Novanta - racconta Maria Cristina Misiti, direttore dell'ICRCPAL - ma l'assunzione di responsabilità da parte di molti ha infranto un tabù. È stata un'impresa audace e coraggiosa portare il ritratto nella Capitale".

"L'Autoritratto - continua la Misiti – è un 'malato grave', perciò è importante che tutto funzioni come un orologio svizzero". Prima dell'esposizione al pubblico, gli specialisti dell'istituto hanno definito una sorta di 'road map' capace di indicare i criteri e le procedure da adottare per la definizione di un progetto conservativo, intervento che, agli occhi della comunità scienziati, restauratori, storici dell'arte e conservatori, appare come la via più efficace per dare un orizzonte certo alla salvaguardia del disegno.

Le indagini degli specialisti dell'ICRCPAL si sono focalizzate sul monitoraggio del 'foxing', confrontando la mappatura delle macchie con i dati del 2012; sull'ispezione della morfologia della superficie, valutando se anche il 'recto' del foglio riservasse eventuali sorprese; sulla verifica delle ipotesi per la pulitura del disegno. "Abbiamo effettuato - spiega la Misiti - il primo trattamento conservativo moderno mai fatto, a secco, rimuovendo delicatamente a mano larve, tracce di insetti e inquinamento, poiché l'opera è stato esposta per un trentennio senza vetro all'aria aperta e alla luce".

"Gli esami svolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno dato risultati confortanti - continua la Misiti - perché la carta non avrebbe subito moltiplicazioni dalle rilevazioni del 2012, ma la spettroscopia Raman ha segnalato un degrado della cellulosa". La carta sulla quale è rifratta l'effige del maestro in veneranda età, fabbricata con fibre di canapa e lino e con alcuni frammenti di lana colorata, è compatibile con una datazione compresa fra la fine del '400 e l'inizio del '500. 
Gli esami hanno infine evidenziato, sul perimetro del foglio, anche la presenza di un rinforzo, segno di un 'antico' restauro su cui è necessario indagare.

martedì 16 giugno 2015

Ritorna all'antico splendore 'La Madonna della Cintola' di Benozzo Gozzoli


Torna al suo splendore 'La Madonna della Cintola', la tavola d'altare dipinta da Benozzo Gozzoli nel 1450. Appartenuta in passato alla comunità del comune di Montefalco e alla Chiesa di San Fortunato, nel 1848 fu donata a Pio IX ed è custodita ancora oggi in Vaticano. I lavori di restauro verranno presentati giovedì, alle 11, presso i Musei Vaticani.

Il restauro ha impiegato le tecniche più moderne per recuperare lo splendore originale del dipinto, in particolare la vivacità dei colori. Dal 18 luglio al 31 gennaio l'opera verrà poi esposta a Montefalco dove tutti gli abitanti del territorio e i turisti potranno ammirarla.

Nella parte superiore del dipinto, più vicina allo stile dell'Angelico, la Madonna circondata da angeli porge come prova della sua salita in cielo la cintura a S. Tommaso, il quale, non avendo assistito alla morte alla sepoltura e all'assunzione di Maria, non volle credere a quanto accaduto. Nella predella sono illustrati episodi della vita della Vergine come nascita, sposalizio, annunciazione, natività di Cristo, circoncisione di Gesù e morte della Vergine.

Promossa dal comune di Montefalco, insieme al Consorzio Tutela Vini di Montefalco, al museo San Francesco e ai Lions Club di Foligno, l'iniziativa vuole stabilire il principio per cui un bene appartenuto a un territorio, anche se non è più nella disponibilità dello stesso, gli rimane infinitamente legato. Per questo tutta la comunità di Montefalco ha deciso di attivarsi per raccogliere i fondi necessari per far tornare 'La Madonna della Cintola' alla sua originale bellezza e restituirla alla comunità mondiale nel suo massimo splendore.

Già lo scorso anno, attraverso il progetto 'Montefalco nel cuore' (#caprai4love), è stata creata una special edition del famoso braccialetto Cruciani C il cui ricavato è stato devoluto all'Accademia della Cultura di Montefalco per il recupero di una preziosa lettera, sempre di Benozzo Gozzoli, in cui l'artista attestava il suo amore e la sua dedizione per la cittadina umbra.

lunedì 8 giugno 2015

I tesori dell’arte recuperati dal TPC in mostra al Museo Storico dell’Arma


Questa mattina, a Roma, presso il Museo Storico dell’Arma, alla presenza del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti, del Direttore Generale della RAI Luigi Gubitosi, di alti Funzionari del MiBACT e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, è stata inaugurata una singolare mostra di opere d’arte unica nel suo genere, poiché interamente composta da una selezione di capolavori recuperati dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
L’esposizione, che prevede l’ingresso gratuito del pubblico e sarà visitabile sino al prossimo 12 luglio, costituisce un’esclusiva opportunità per ammirare alcune opere d’arte di rara bellezza recuperate grazie alla professionalità del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, e il cui denominatore comune è la provenienza illecita: difatti i reperti costituiscono provento di furto, appropriazione indebita, scavo clandestino o, altresì, semplicemente esportati in violazione della normativa in vigore.
La mostra, che rende testimonianza della considerevole e preziosa attività svolta in Italia e all’estero dal Reparto Specializzato dell’Arma a favore della cultura e dell’arte, si apre in concomitanza con altri due importanti eventi:
- La concessione di una Medaglia d’Oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte alla Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri, da parte del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini, nel corso della cerimonia del 201° Annuale di Fondazione dell’Arma;
- il convegno che il TPC terrà il 9 giugno 2015 presso il Conference Centre di Expo 2015 a Milano con l’intervento di autorevoli relatori, e che verterà sulla “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, preziosa piattaforma creata e gestita proprio dal TPC, grazie alla quale è stato possibile recuperare le opere in mostra.
E proprio alla certosina e lungimirante azione di prevenzione e repressione svolta dal Comando Carabinieri TPC, è dedicata la docu-fiction realizzata da Rai Storia e che prende il nome di ArtDetective, in onda sul canale tematico per quattro lunedì a partire da oggi alle ore 21.30. Quattro storie adattate per il piccolo schermo, che narrano le vicende di vere investigazioni del TPC, fortunatamente a lieto fine.
Infine, cogliendo l’occasione della mostra, sarà possibile visitare l’intero Museo dell’Arma, da oggi arricchito di un nuovo valore aggiunto: le audioguide multilingue, messe a disposizione del pubblico in visita. Un’innovativa opportunità di inclusione tecnologica e sociale che conferma la vocazione alla prossimità della Benemerita.


Onore, come sempre, all'Arma!

mercoledì 3 giugno 2015

Lo scettro e la preghiera: Carlo Magno e i Carolingi a Nonantola



Inaugurato il 3 maggio l’allestimento della nuova sala dedicata alle pergamene di Carlo Magno e dei suoi successori, ed ai codici miniati prodotti dai monaci nello scriptorium monastico.
 
L’Abbazia romanica di Nonantola (VIII sec.), patrimonio architettonico-storico-culturale di importanza europea, apre le porte del proprio straordinario archivio e mette in mostra preziosi tesori finora inediti e mai esposti tutti insieme. Da domenica 3 maggio, infatti, presso il Museo Benedettino e Diocesano, sarà possibile visitare un nuovo spazio espositivo riallestito che andrà ad ospitare una mostra di pergamene straordinarie, se si considera che qui sono custoditi documenti dei più celebri imperatori e papi: “Lo scettro e la preghiera. Carlo Magno e i Carolingi nelle pergamene dell’Abbazia di Nonantola"
Il caso dell’Abbazia di Nonantola è significativo: questo è uno dei rarissimi luoghi al modo in cui sono custoditi i documenti di quasi tutti gli imperatori carolingi, con i tre diplomi di Carlo Magno, quelli di Ludovico il Pio, Lotario, Ludovico II, Carlomanno, ed alcuni messi imperiali della stessa epoca.
La nuova esposizione permanente intende valorizzare un ricchissimo patrimonio archivistico di proprietà dell’Abbazia: presso l’Archivio Storico Abbaziale si conservano 4.537 pergamene, numero straordinario che fa di questo sito un punto di interesse europeo per la storia medievale.                            
In particolare, verranno esposte dodici inedite pergamene di Carlo Magno e dei suoi successori, gli imperatori carolingi. Tre sono i documenti di Carlo Magno, di cui uno recante il suo celeberrimo monogramma, ed un altro dell’801 che cita – primo caso al mondo – Carlo Magno col titolo di imperator, affiancati da altri che portano i nomi di Ludovico il Pio, Lotario, Carlomanno, Ludovico II. 
L’Abbazia di Nonantola, fondata nel 752 durante il regno del longobardo Astolfo, fu uno dei centri monastici più importanti al servizio dei sovrani nei secoli dell’Alto Medioevo, ed ebbe contatti frequenti con Carlo Magno ed i Carolingi, che se ne servirono per l’amministrazione del proprio impero in chiave politica, economica, sociale, giuridica, culturale ed ovviamente religiosa. Carlo stesso con ogni probabilità fece sosta nel monastero nonantolano nel tragitto che da Aquisgrana lo portò a Roma per essere incoronato imperatore la notte di Natale dell’800. Gli abati d’età carolingia ebbero funzioni di ambasciatori per conto di Carlo e dei suoi successori presso Costantinopoli, sede dell’Impero Romano d’Oriente, legame stretto che è attestato, oltre che per la presenza dell’Insigne Reliquia della Santa Croce (sec. X), anche dal recente ritrovamento in Abbazia del prezioso sciamito rosso con aquile (sec. VIII-IX).
uno dei più antichi codici musicali con le melodie gregoriane, ed infine l’Acta Sanctorum, contenente le vicende agiografiche relative ai sette santi venerati nell’Abbazia. 
La mostra intende chiudere le celebrazioni dell’anno dedicato al XII Centenario della morte di Carlo Magno (814-2014).
 
Info:
Abbazia di San Silvestro I papa di Nonantola (MO) – Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra
 
Orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18.00. Ingresso dal Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, Via Marconi 3 – Nonantola (MO). Costo del biglietto: 5 €
Info e prenotazioni per comitive: 059 549025 o museo@abbazia-nonantola.net

martedì 2 giugno 2015

DOMENICA 7 GIUGNO 2015, MUSEI GRATIS PER TUTTI



L’iniziativa ministeriale #DomenicalMuseo,  prevede la gratuità di tutti i musei e le aree archeologiche nella prima domenica del mese. 

Elenco luoghi

E' l'applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si paga il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali.

Franceschini, "appello" ai musei privati
"Ogni prima domenica del mese è una giornata di festa, i musei che aderiscono crescono, spero che aderiranno anche i musei privati, per far diventare davvero questa iniziativa una formidabile occasione di legame fra i musei e il loro territorio". Così il ministro Franceschini ha rivolto un appello ai privati ad aderire all'iniziativa dell'ingresso gratuito della prima domenica di ogni mese, commentando il successo di Pasqua. (fonte dati: ANSA)

Il seguente elenco - musei gestiti dal MiBACT e alcuni Musei Civici e Privati - è stato compilato sulla base delle informazioni pervenute dalle strutture periferiche competenti.
Le eventuali integrazioni saranno pubblicate tempestivamente.