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venerdì 27 marzo 2015

Tutto ciò che dovete sapere per visitare il borgo medievale di Lomello

(fotografia di Fabio Chiesa)

Quando posso visitare Lomello?

Il borgo medievale di Lomello si può visitare, di norma, da Aprile a Novembre, il sabato, la domenica e i giorni festivi: per il 2015 dal 4 aprile al 1 novembre.

Quali sono gli orari?
Il complesso monumentale di Santa Maria Maggiore è aperto (dal 4 aprile al 1 novembre) il sabato, la domenica e i giorni festivi, dalle 15 alle 18. 

Ci sono delle guide storiche che possono condurmi alla scoperta di Lomello?
Certamente. La Pro Loco organizza visite guidate il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 15 alle 18 negli stessi giorni di apertura della basilica.

Da dove partono le visite guidate?
Dalla sede della Pro Loco, in piazza Repubblica 1 di fronte al castello Crivelli.

Cosa visito con la Pro Loco?
Vi condurremo alla scoperta dei Resti delle mura romane, della Basilica di Santa Maria Maggiore (protoromanico), del Battistero Longobardo, del Museo degli stucchi, del Castello Crivelli (visitabile esclusivamente con una guida Pro Loco) e dei suoi affreschi rinascimentali, della chiesa di San Michele (romanico).

Cosa costa una visita guidata? 
Il costo della visita guidata è:
- 8 euro (comprensivo dei 3 euro per l'ingresso in basilica e al museo degli stucchi richiesti dalla Parrocchia)
- 3 euro solo castello (altrimenti compreso nella quota 8 euro della visita completa).

Ci sono degli sconti? (non cumulabili con altre promozioni e non validi sul costo del biglietto al complesso monumentale):
Bambini fino ai dieci anni (visita gratis)
Studenti sconto 1 euro (universitari presentando il tesserino)
Iscritti UNPLI, FAI, ITALIA NOSTRA, TOURING CLUB, LEGAMBIENTE sconto 1 euro
Per chi viene con il biglietto Expo, scontiamo il costo della visita guidata di € 2,50.


Quanto dura la visita guidata?
60/90 minuti

Posso visitare la basilica in autonomia ovvero senza visita guidata?
Sì, recandosi direttamente all'ingresso della basilica.

Ha un costo l'ingresso nel complesso monumentale di Santa Maria Maggiore?
Sì, € 3 richiesto dalla parrocchia.

Posso visitare il castello in autonomia?
No. Il castello è sede di uffici comunali. Pertanto, è possibile visitarlo solamente se accompagnati da una guida della Pro Loco.

Posso visitare i monumenti di Lomello durante il resto della settimana?
Sì, previa prenotazione, secondo le seguenti modalità:
- Visita in autonomia telefonando alla parrocchia: 339-2051058 - 0384 85652 - info@parrocchiadilomello.it
- Visita guidata (minimo 10 persone) contattando la Pro Loco: 327 108 5241 - prolocolomello@yahoo.it


Per i gruppo ci sono facilitazioni?
Per gruppi composti da 25 persone paganti, il biglietto della basilica è di € 2,50 (chiedere sempre conferma al 339-2051058 - 0384 85652 - info@parrocchiadilomello.it).
Per le visite guidate sono previste riduzioni in base al numero di partecipanti.


Esiste un pacchetto tutto compreso per i gruppi?
Sì, per gruppi di almeno 25 persone, c'è la possibilità di un menù turistico comprendente visita guidata e ingresso in basilica a € 25. 
Contattare: ANTICA DIMORA SAN MICHELE, Via Roma 2 - 27034 Lomello (PV), Telefono 0384 85178 – 85203, info@anticadimorasanmichele.it

A chi posso chiedere informazioni?
Per le visite in autonomia alla parrocchia:  339-2051058 - 0384 85652 - info@parrocchiadilomello.it
Per le visite guidate alla Pro Loco: 327 108 5241 - prolocolomello@yahoo.it

Funzioni religiose che limiteranno la possibilità di visiste guidate, durante l'orario di apertura, del complesso monumentale di Santa Maria Maggiore: 
Sabato 23 maggio, dalle ore 16
Martedì 2 giugno dalla ore 16
Sabato 4 luglio dalle ore 16
Sabato 12 settembre dalle ore 16
Sabato 19 settembre dalle ore 16
La prima domenica del mese dalle ore 16,30

sabato 21 marzo 2015

IL ROMANICO LO "SCONTIAMO" NOI - 29 marzo 2015 al via il TOUR ROMANICO in Lomellina


DOMENICA 29 MARZO, ORE 15:00.
Partenza del tour romanico pomeridiano dalla sede della Pro Loco Lomello, in piazza Repubblica 1.
Costo scontato della visita guidata ai monumenti romanici di Lomello: € 6,00/cadauno (comprensivo dei 3,00 € per l'ingresso nel complesso basilicale, richiesti della parrocchia di Lomello) anziché € 8,00.
Tale sconto non è cumulabile con altri eventuali sconti in corso.

IL PROGRAMMA DELL'INTERA GIORNATA

MATTINA: 
ROBBIO E LE SUE CHIESE ROMANICHE.
RITROVO: Robbio, ore 10:00, piazza San Pietro - Info: 349.3105087 - 333.6689301.
A seguire, ore 13:00, pranzo con tipicità lomelline al costo di € 13,00 (facoltativo e solo su prenotazione).

POMERIGGIO:
TOUR ROMANICO A LOMELLO, PIEVE DI VELEZZO E BREME LOMELLINA (Tour dei tre battisteri).
RITROVO: Lomello, ore 15:00 c/o Pro Loco piazza Repubblica, 1 - Info: 328.7816360 - 327.1085241. Visita guidata di Lomello, Pieve di Velezzo e Breme: durata 2 ore e 30 minuti, inclusi i trasferimenti tra i tre comuni realizzati con le auto proprie dei partecipanti. “Merenda del Frate” a Breme Lomellina a base di prodotti tipici locali al costo di € 5,00 (solo su prenotazione allo 328.7816360).

COSTI:
Breme, Pieve di Velezzo e Robbio: offerta libera - Lomello: visita guidata a pagamento (€ 6,00).

NOTA: Il tour romanico, a Lomello, non comprende il castello Crivelli.

MEDIOEVO IN VIAGGIO AL BARGELLO: IN MOSTRA PELLEGRINI, CAVALIERI E SPOSE


di Ilaria Giannini

Dal 20 marzo al 20 giugno per festeggiare i suoi 150 anni il museo fiorentino ospita un'esposizione dedicata ai viandanti medievali
Il Medioevo era un mondo pericoloso e pieno di misteri: le distanze apparivano smisurate e mettersi in viaggio era davvero un’avventura, infatti ci si spostava solo per la salvezza dell’anima, per guerra o per affari.
A ricostruire le tracce degli antichi viandanti è la mostra “Medioevo in Viaggio”, ospitata dal 20 marzo al 20 giugno al Bargello di Firenze, che festeggia così i 150 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1865 come primo museo nazionale dell’Italia.
Un percorso espositivo affascinante che lega insieme cento opere d’arte e oggetti di uso quotidiano, per ricostruire cosa voleva dire viaggiare nel Medioevo. 
Ecco allora le carte geografiche e i globi celesti che mostrano la rappresentazione del mondo dell’epoca, come la stampa realizzata per il Giubileo del 1500 dove l’Italia è vista dalla prospettiva di chi arrivava a visitarla dal nord Europa.
Ci si metteva in cammino soprattutto per motivi di fede: in mostra si possono ammirare rarissimi esempi di calzature ma anche i reliquari e le insegne dei pellegrini, cioè le placchette che venivano cucite sui vestiti a seconda delle città visitate, come Santiago o Roma. 
“Abbiamo raccolto oggetti preziosissimi non solo perché rari – spiega la direttrice del Bargello, Ilaria Ciseri – ma per la loro capacità di farci entrare nella quotidianità dei viaggiatori che affrontavano un’impresa ardua, per secoli l’esperienza del viaggio è rimasta immutata, Napoleone viaggiava con la stessa lentezza di Giulio Cesare”.

L’esposizione raccoglie anche l’equipaggiamento dei cavalieri e dei crociati, come le cotte di maglia e le spade, ma anche il ricco corredo nunziale delle spose che lasciavano la casa paterna per quella del marito, come splendide selle intarsiate in osso o pettini ricamati suntuosamente. Le custodie per i documenti, così ingegnose da poter essere chiuse a chiave, evocano invece gli spostamenti dei mercanti e dei messaggeri, mentre tra i codici dedicati ai viaggi troviamo le Cantigas de Santa Maria, dove si narranano le gesta di un cavaliere errante alla corte di re Artù.

Master sulla salvaguardia dei beni culturali

E’ l’associazione senza scopo di lucro Genuensis C.i.c. a promuovere un master/corso di alta formazione nella salvaguardia dei beni culturali, nell’ambito del servizio nazionale di protezione civile. Il corso è organizzato in collaborazione con l’associazione Sipbc onlus (Società italiana per la protezione dei beni culturali), con l’Unla-Ucsa (unione nazionale per la lotta contro l’alfabetismo – università di Castel Sant’Angelo Roma) e vede il patrocinio della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, della Croce rossa italiana comitato provinciale di Prato, Comune di Prato, musei diocesani di Prato, Accademia Bonifaciana e comunità ortodossa di Mosca in Toscana. Il corso, partito da pochi giorni, si svolge in modalità e-learning ma c’è anche la possibilità di lezioni frontali che possono essere tenute presso la sede del circolo culturale La Fattoria a Tobbiana.

Attualmente gli iscritti sono una quarantina e c’è ancora la possibilità di poter effettuare l’iscrizione all’indirizzo genuensecm@yahoo.it (si può visitare il sito www.genuensecm.org ). Se fra i nuovi arrivati ci fosse un numero consistente di quanti vogliono frequentare le lezioni “in classe” verrà attività questa modalità, visto che al momento la quasi totalità degli iscritti ha preferito le lezioni “a distanza”.

Lo scopo del master è la sensibilizzazione per la salvaguardia dei beni culturali e la formazione di persone che si apprestano a svolgere eventualmente un’attività nell’ambito del servizio nazionale della protezione civile. I destinatari sono il personale delle forze di Polizia, delle forze armate, degli enti pubblici e privati, delle associazioni di volontariato e di quanti in qualsiasi modo sono a contatto con il tema oggetto del corso di alta formazione per motivi professionali.

lunedì 16 marzo 2015

Disegni di Leonardo, Codice Atlantico, Pinacoteca Ambrosiana e Sagrestia del Bramante

Disegni di Leonardo, Codice Atlantico, Pinacoteca Ambrosiana e Sagrestia del Bramante

Dal 10 marzo al 31 ottobre 2015, "La mente di Leonardo. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico" alla Pinacoteca Ambrosiana e alla Sagrestia del Bramante, 88 fogli che coprono gli interessi artistici, tecnologici e scientifici del Genio del Rinascimento, lungo tutta la sua carriera.

Saranno Leonardo da Vinci e il suo Codice Atlantico gli ambasciatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano ad EXPO 2015, per tutto il periodo dell’Esposizione Universale.
La mostra La mente di Leonardo. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico è allestita nei due spazi della Pinacoteca Ambrosiana e della Sagrestia del Bramante nel convento di Santa Maria delle Grazie, consentirà di far conoscere la personalità di Leonardo e la ricchezza delle tematiche da lui toccate, la varietà dei suoi campi di interesse e di studio, la particolarità della sua opera e del suo genio nel contesto del Rinascimento italiano. Attraverso gli studi presenti nello stesso Codice Atlantico o, per alcuni fogli sciolti, come quelli artistici, conservati in Ambrosiana. L’iniziativa chiude il ciclo di esposizioni iniziate nel 2009, in occasione del IV centenario dell’apertura al pubblico dell’Ambrosiana, col fine di offrire ai visitatori l’opportunità di potere ammirare nella quasi sua interezza il Codice Atlantico.

La mente di Leonardo, curata da Pietro C. Marani, propone un nucleo di 88 fogli, esposti in due tempi, di tre mesi ciascuno, che illustrano alcune delle principali tematiche artistiche, tecnologiche e scientifiche, cui Leonardo si è interessato lungo tutta la sua carriera, e che si articolano in sezioni che danno conto di Studi di idraulica, Esercitazioni letterarie, Architettura e scenografia, Meccanica e macchine, Ottica e prospettiva, Volo meccanico, Geometria e matematica, Studi sulla Terra e il Cosmo e Pittura e Scultura. Quasi seguendo l’ordine delle proprie competenze elencato dallo stesso Leonardo nella celebre missiva con cui offre il suo lavoro a Ludovico il Moro.

“Sfogliando le pagine del Codice Atlantico - afferma Pietro C. Marani - in questo cuore segreto di Milano, ed esaminando i disegni e le carte in esso contenute, si rivive l’emozione di un contatto diretto con la mente di Leonardo, mentre si è catapultati nell’atmosfera e nel clima degli anni gloriosi del collezionismo milanese. Quando Galeazzo Arconati, nel 1637, poteva donare i preziosi manoscritti di Leonardo da lui fino ad allora posseduti, e custoditi nel Castellazzo di Bollate, alla Biblioteca Ambrosiana appunto”.

Particolarmente interessante  l’analisi della tematica architettonica; in mostra si può ammirare una veduta di chiesa a pianta cruciforme che ricorda l’abside di Santa Maria delle Grazie a Milano, disegni per edifici ottagonali, lo studio per il Tiburio del Duomo di Milano che testimonia la presenza effettiva di Leonardo in quel cantiere o ancora i disegni per una galleria sotterranea, per una fortezza a pianta semi-stellare, per un ponte mobile. Questi ultimi tre studi d’arte militare danno l’idea delle applicazioni pratiche con cui Leonardo dovette cimentarsi al servizio dei potenti del suo tempo, come Ludovico il Moro, preoccupati per la loro sicurezza.
La sezione ‘Congegni e invenzioni’ analizza uno dei campi di indagine più spettacolare esplorato da Leonardo: quello sul volo umano, qui rappresentato da quattro studi in cui la macchina volante è associata allo studio delle ali battenti.

Il Codice Atlantico (il nome deriva dal suo grande formato, tipo atlante) è la più ampia e stupefacente collezione di fogli leonardeschi che si conosca. Questo enorme volume (401 carte di mm 650x440) fu allestito nel tardo Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni (1533 ca.-1608) che raccolse, quasi alla maniera di zibaldone, una raccolta miscellanea di scritti e disegni vinciani costituita di circa 1750 unità.
Il materiale raccolto nel Codice Atlantico abbraccia l'intera vita intellettuale di Leonardo per un periodo di oltre quarant'anni, cioè dal 1478 al 1519. In esso si trova la più ricca documentazione dei suoi contributi alla scienza meccanica e matematica, all'astronomia, alla botanica, alla geografia fisica, alla chimica e all'architettura. Disegni di ordigni da guerra, macchine per scendere nel fondo del mare o per volare, dispositivi meccanici, utensili specifici di vario genere frammisti a progetti architettonici e urbanistici. 
Ma c'è pure la registrazione dei suoi pensieri attraverso apologhi, favole e meditazioni filosofiche. I singoli fogli sono gremiti di annotazioni sugli aspetti teorici e pratici della pittura e della scultura, dell'ottica, della teoria della luce e dell'ombra, la prospettiva sino alla descrizione della composizione dei materiali usati dall'artista.
Cinque anni dopo la morte di Pompeo Leoni, il figlio Giovan Battista offrì a Cosimo II de' Medici, Granduca di Toscana, l’acquisto del Codice Atlantico. Al suo rifiuto, nel 1622 Galeazzo Arconati, di nobile casata milanese, ottenne per 300 scudi una parte del tesoro vinciano dal genero di Pompeo Leoni Polidoro Calchi, marito della figlia Vittoria. Nel 1637, l'Arconati faceva munifico dono alla Biblioteca Ambrosiana del Codice Atlantico assieme ad altri 11 manoscritti leonardeschi e al De divina proportione di Luca Pacioli.
I codici vinciani rimasero custoditi con ogni cura nella Biblioteca Ambrosiana sino all'ultimo decennio del sec. XVIII. Il 15 maggio 1796 (26 fiorile Anno VI) l'esercito francese guidato da Napoleone entrava in Milano e quattro giorni dopo, veniva pubblicata un'ordinanza che, con il pretesto di conservare i patrimoni dell'arte, determinava i procedimenti da tenere nello spogliare le città di quegli oggetti artistici o scientifici che potevano arricchire i musei o le biblioteche di Parigi. Nella capitale francese il Codice Atlantico rimase sino al 1815 quando, in seguito alla capitolazione francese, fece ritorno alla originaria sede milanese per non muoversi più.
È del 2008 la decisione di sfascicolare i 1118 fogli che, legati insieme e montati su grandi fogli di carta, costituivano i dodici volumi che formavano il Codice Atlantico. 
Dopo una serie di analisi sullo stato di conservazione dei fogli, e di incontri e discussioni scientifiche, mantenendo i passe-partout moderni sui quali erano fissati i fogli originali di Leonardo, si è resa possibile la visione, a rotazione, grazie al montaggio di ogni singolo foglio in un nuovo passe-partout rigido, di gran parte del Codice Atlantico.

La Mente di Leonardo
dal 10/3/2015 al 31/10/2015
Catalogo: De Agostini
Ufficio prenotazioni: 02-80692248 - prenotazione.visite@ambrosiana.it
Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche - Francesco Sala, tel. 02 36755700,  francesco.sala@clponline.it

Sagrestia Monumentale del Bramante
ingresso da via Caradosso, 1
Milano
Orari: lunedì 09,30 – 13,00 e 14,00 – 18,00; da martedì a domenica: 8.30 - 19.00, ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Biglietti: Sagrestia del Bramante: Intero: 10 €; Scuole: 5 €; Universitari: 10 € (Pinacoteca e Sacrestia)

Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Sala Federiciana (piazza Pio XI, 2) 
Milano
Orari: da martedì a domenica (chiuso lunedì) dalle 10,00 alle 18,00, ultimo ingresso ore 17,30.
Biglietti: Pinacoteca Ambrosiana: Intero: 15 €; Ridotto: 10 €; Scuole: 5 €; Universitari: 10 € (Pinacoteca e Sacrestia)
Cumulativo (Pinacoteca + Sacrestia): Intero: 20 €; Ridotto: 15 €; Scuole: 8 €

domenica 15 marzo 2015

Le ceramiche ferraresi dal Medioevo al Rinascimento

ceramica

Giovedì 19 marzo alle ore 16,30 presso la Sala Arengo del Comune di Ferrara, Silvia Brunetti terrà una conferenza su “La ceramica graffita rinascimentale ferrarese” in cui illustrerà, con alcuni esempi, lo sviluppo della ceramica graffita ferrarese dal periodo medioevale al quello rinascimentale, confronterà le tipologie ferraresi ad altri centri di produzione coevi e metterà a paragone reperti originali e alcune riproduzioni “sospette” di epoche recenti.

In tale occasione Marianna Pellegrini presenterà il sito www.ceramicastoricaferrara.it messo online per la Fondazione Carife nel 2014, con il supporto informatico di Massimo Marchetto di Quantility, che sarà presente all’incontro.

sabato 14 marzo 2015

Borghi, chiese, ville e castelli: il 21 e 22 marzo tornano le Giornate Fai


<p>Terme di Baia, Bacoli (Napoli)</p>

Da Villa Crotta de' Manzoni ad Agordo (Belluno), la più settentrionale delle ville venete aperta per la prima volta di oltre otto secoli di storia, al Forte Batteria Polveriera Masotto a Messina, la più grande fortificazione della costa sicula fino a poco tempo fa destinata all'uso militare e quindi non visitabile. Dall'Antica Tipografia Sociale di Foligno (Perugia), dove si trova il torchio che stampò le prime 10mila copie dei Promessi Sposi (la cosiddetta 'qarantana') alla Casa Madre dei Mutilati di Guerra dell'architetto Marcello Piacentini a Roma. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, studi televisivi, testimonianze di archeologia industriale e persino caserme, archivi musicali e scuole militari. Sono 780 i luoghi, in 340 località di tutta Italia, visitabili sabato 21 e domenica 22 marzo in occasione delle Giornate Fai di Primavera, giunte quest'anno alla 23esima edizione.
"Negli scorsi 22 anni i luoghi aperti , tutti luoghi un po' speciali e poco conosciuti, sono stati ben 8.500 e le persone che hanno visitato questi luoghi quasi 8 milioni. 
Non c'è quindi dubbio che questa sia la maggiore manifestazione sui beni culturali del nostro Paese - ha detto Andrea Carandini, presidente Fai, durante la presentazione - protagonisti sono i 500 milioni di italiani che diventano primi attori del territorio, che non solo visitano ma capiscono, i 7mila volontari, i 25mila studenti apprendisti Ciceroni e le tante istituzioni e i privati che aprono, che dicono sì a partire dal presidente del Consiglio che apre Palazzo Chigi".
"E' una straordinaria opera di sensibilizzazione quella che si fa in queste Giornate - ha sottolineato Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - che unisce l'Italia in un percorso di conoscenza e anche di presa di coscienza del nostro patrimonio. 
E questo è fondamentale perché, e qui rubo una frase usata dal Fai, per amarlo bisogna conoscerlo". 
Quest’anno le Giornate di Primavera chiudono la settimana di raccolta fondi - dal 16 al 22 marzo, durante la quale si potranno versare 2 euro inviando un sms o chiamando il 45507 - che "coincide con una grande novità - ha detto Carandini - la maratona televisiva voluta dalla Rai insieme al Fai sul tema generale dei beni culturali". 
Settimana in cui viale Mazzini racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio.

Le Giornate Fai di Primavera sono aperte a tutti, ma un trattamento di favore viene riservato agli iscritti – e a chi si iscrive durante le Giornate - a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali, eventi speciali. Naturalmente sarà possibile iscriversi durante tutto lo svolgersi della manifestazione per usufruire subito dei vantaggi riservati agli iscritti.

Per l’elenco completo delle aperture delle Giornate Fai si può consultare il sito www.giornatefai.it oppure telefonare al numero 0666193495. 
Si potrà inoltre scaricare l’app gratuita che riconosce la posizione e indica in mappa i luoghi più vicini da visitare. 
Inoltre quest’anno l’app sarà più ricca, permettendo di navigare nel mondo Fai, scoprendo tutti i beni Fai aperti al pubblico e gli eventi da visitare da soli, con gli amici, con la famiglia.

Fonte: http://www.adnkronos.com

mercoledì 11 marzo 2015

La Certosa di Trisulti


Una prima abbazia benedettina fu fondata nel 996 da san Domenico di Sora: di essa restano alcuni ruderi a poca distanza dall'odierno complesso. 
L'abbazia attuale fu costruita nel 1204 nei pressi della precedente, ma in un sito più accessibile, per volere di papa Innocenzo III dei conti di Segni e fu assegnata ai Certosini. La chiesa abbaziale di San Bartolomeo fu consacrata nel 1211. Il nome Trisulti deriva dal latino tres saltibus che è il nome con cui veniva chiamato un castello del XII secolo gestito dai Colonna e che dominava i tre valichi (i "salti") che immettevano rispettivamente verso l'Abruzzo, verso Roma e verso la Ciociaria. Tale castello è andato distrutto, ne rimangono alcune rovine. 
In seguito il nome si estese a tutta la zona situata su tre appendici (tres saltibus) del monte Rotonaria. Il complesso nel corso dei secoli è stato ampliato e modificato più volte, e si presenta attualmente con forme essenzialmente barocche. 
Nel 1947 è passato alla Congregazione dei Cistercensi di Casamari. Per entrare nella certosa, racchiusa da mura, bisogna varcare il grande portale sormontato da un busto di San Bartolomeo, opera di Jacopo Lo Duca, allievo di Michelangelo Buonarroti. Sopra di esso si apre una caditoia che rievoca lotte di altri tempi. Nel piazzale principale si trovano l'antica foresteria romanico-gotica detta "palazzo di Innocenzo III", che si caratterizza per il portico e la terrazza e che ospita un'antica biblioteca (36.000 volumi), e la chiesa di San Bartolomeo. 
La chiesa è dedicata alla Vergine Assunta, a san Bartolomeo e al fondatore dei certosini san Bruno ed è stata più volte rimaneggiata, cosicché all'originaria struttura gotica si è sovrapposto un impianto decorativo barocco; la facciata è del 1798 ed è stata realizzata dall'architetto Paolo Posi. L'interno è suddiviso da un'iconostasi in due parti: quella dei conversi e quella dei padri, conformemente alla tradizione certosina. 
Alla base dell'iconostasi trovano posto i resti di due martiri cristiani, in seguito vestiti da cavalieri. Notevoli i due cori lignei: uno, del 1564, è opera del certosino Mastro Iacobo, mentre l'altro è stato realizzato nel 1688 per opera del certosino frate Stefano. 
Nella chiesa sono conservate pregevoli opere pittoriche di Filippo Balbi, tra cui un dipinto sulla strage degli innocenti. Gli affreschi della volta, raffiguranti una Gloria del Paradiso, sono stati realizzati da Giuseppe Caci nel 1683; sua è anche la pala d'altare che raffigura una Madonna in trono con il Bambino e i santi Bartolomeo e Bruno, quest'ultimo fondatore dell'ordine certosino. L'antica farmacia del monastero, del XVIII secolo, è costituita da vari ambienti su due livelli; è decorata con realistici trompe-l'œil di ispirazione pompeiana e presenta mobili settecenteschi di Jean Koefler. Segue lo stile pompeiano in voga sul finire del Settecento anche la decorazione della volta a crociera della sala principale, realizzata da Giacomo Manco. Il salotto d'attesa è detto salottino del Balbi: anch'esso è stato decorato — in maniera molto originale — dal pittore napoletano; il dipinto che ritrae frate Benedetto Ricciardi, all'epoca direttore della farmacia, si distingue per l'elevato realismo e la complessa costruzione prospettica. Nella farmacia si possono vedere i vasi in cui erano conservate le erbe medicamentose e i veleni estratti dai serpenti. Il complesso è stato dichiarato Monumento Nazionale dello Stato Italiano nel 1873. 
La chiesa è purtroppo danneggiata da infiltrazioni, così come l'antica farmacia. La certosa necessita di urgenti interventi di restauro soprattutto alle coperture del complesso.

venerdì 6 marzo 2015

PER AMORE DELL’ARTE. IL RESTAURO DI TRE CAPOLAVORI DI MIRANDOLA

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Sabato 31 gennaio alle ore 16.30 è stata inaugurata, presso l’Aula Santa Maria Maddalena di Mirandola, la mostra Per amore dell’arte
Il restauro di tre capolavori di Mirandola che riporta in città tre preziose opere d’arte gravemente danneggiate dal sisma del maggio 2012 e recentemente restaurate: il Crocifisso della Collegiata di Santa Maria Maggiore e i dipinti raffiguranti la Conversione di Saulo di Sante Peranda e la Madonna di Loreto col Bambino in gloria e Santi di Annibale Castelli di proprietà comunale. 
La mostra, curata da Marco Mozzo in collaborazione con Gianpaolo Ziroldi, verrà aperta alla presenza del Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Francesca Barracciu, del Sindaco di Mirandola, Maino Benatti, del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Carla Di Francesco, del Soprintendente BSAE di Modena e Reggio Emilia Stefano Casciu e degli Assessori regionali Patrizio Bianchi e Massimo Mezzetti.
La mostra racconta tre storie di opere ferite e riportate in vita. 
A partire da quella del Crocifisso, che il crollo delle coperture della navata centrale ha spezzato in più frammenti alcuni dei quali furono ritrovati solo un anno dopo il sisma. 
Il complesso intervento di restauro promosso da Franco Cosimo Panini Editore, eseguito dal Laboratorio di Giuliana Graziosi, ha provveduto a riassemblare le parti frammentate e ha permesso di restituire al Crocifisso la sua leggibilità senza però celare del tutto le ferite inflitte dal terremoto, contribuendo a svelare la straordinaria qualità estetica e materiale. Ritenuto fino ad oggi un’opera in gesso risalente al Settecento, si è rivelato infatti un manufatto in legno molto più antico, databile alla fine del XV secolo. 
La narrazione si completa poi con le due tele di Sante Peranda e Annibale Castelli, fortunatamente meno danneggiate dal sisma, il cui restauro è stato condotto gratuitamente dalla Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con il sostegno della Reggia di Venaria che non ha soltanto restituito ai nostri occhi la smagliante ricchezza della pittura originale, ma ha offerto anche l’occasione per studi più approfonditi sull’attribuzione e sul processo esecutivo. 

Per il periodo di allestimento della mostra sono anche previste tre conferenze dedicate alle opere restaurate.  Venerdì 6 febbraio Marco Mozzo e Federica Muzzarelli (Soprintendenza BSAE di Modena e Reggio Emilia) parleranno del Crocifisso insieme alla restauratrice Giuliana Graziosi. L’incontro di venerdì 20 febbraio, invece, sarà dedicato alla Madonna di Loreto col Bambino in gloria e Santi di Annibale Castelli, presentata da Graziella Martinelli Braglia (Provincia di Modena) e Stefania De Blasi (Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”). Infine la Conversione di Saulo di Sante Peranda è al centro della conferenza di venerdì 6 marzo, a cui parteciperanno Stefano L’Occaso (Soprintendenza BSAE di Mantova, Brescia e Cremona) e Michela Cardinali (Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”).

Anche questa iniziativa si pone in continuità con le altre promosse dalla Soprintendenza di Modena e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna per rendere partecipi le persone e informare sugli interventi di recupero e salvaguardia del patrimonio culturale ferito dal Sisma 2012: dal tempestivo recupero delle opere d’arte conservate negli edifici danneggiati grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco – nei giorni immediatamente successivi alle prime scosse – fino al trasferimento presso il Centro di Raccolta di Sassuolo, allestito negli ambienti del Palazzo Ducale. 
La mostra, ad ingresso gratuito, è promossa dal Comune di Mirandola e dalla Soprintendenza BSAE di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Reggia di Venaria, Franco Cosimo Panini Editore, che ha pubblicato il catalogo, e la Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Mirandola. 

Informazioni Evento: 

Data Inizio: 31 gennaio 2015 
Data Fine: 31 marzo 2015 
Costo del biglietto: gratuito 
Prenotazione:Nessuna 
Luogo: Mirandola, Aula Santa Maria Maddalena 
Orario: Sabato e domenicaore 10.00 - 13.00; 16.00 - 19.00 
Telefono: 0535 29624 - 0535 29782