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sabato 3 giugno 2017

La promozione televisiva e social del libro


A seguito dell’appello lanciato dal Ministro Dario Franceschini alle emittenti italiane per promuovere la lettura in televisione, il 24 maggio 2016 è stato firmato il 'Patto per la Lettura', sottoscritto dallo stesso Ministro dai vertici delle principali televisioni italiane: Rai, Mediaset, Sky, La7, Discovery Italia, TV2000. Tra i punti più importanti del patto, l'impegno delle tv a pubblicizzare e diffondere i progetti nazionali di promozione della lettura realizzati dal CEPELL per informare e coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, a promuovere e valorizzare la letteratura specifica per bambini e ragazzi attraverso programmi e format rivolti ai più giovani, a creare occasioni di promozione della lettura e dei libri all’interno di ogni genere di programma e non esclusivamente nei contenitori culturali, a realizzare contenuti dedicati alla promozione della lettura in un’ottica multipiattaforma allo scopo di creare un’interazione con i nuovi media digitali e i social network; a creare e sviluppare approfondimenti e progetti sui più importanti appuntamenti italiani legati ad autori, titoli, generi e festival e a valorizzare la memoria dei grandi autori della letteratura italiana, in particolar modo in occasione di anniversari e ricorrenze.
Il gruppo di lavoro istituito con tutti i rappresentanti degli editori televisivi ha deciso di compiere il primo passo in occasione del Maggio dei Libri promosso dal MiBACT, quando in tutta Italia oltre 3000 iniziative sono dedicate al libro e al suo mondo, con la campagna multipiattaforma e trasversale ai broadcaster “Io leggo, e tu?”, presentata oggi in conferenza stampa dal Ministro Franceschini e dai rappresentanti delle emittenti aderenti: il Direttore Generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, il Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, l’Amministratore Delegato La7, Marco Ghigliani, il Vice Presidente Esecutivo di Sky Italia, Riccardo Pugnalin, il General Manager di Discovery Italia, Alessandro Araimo, e il Direttore generale di TV2000, Lorenzo Serra. La campagna, con uno spot “madre” girato dal Centro Sperimentale di Cinematografia con la regia dell’ex allievo Paolo Santamaria, verrà trasmesso in tutte le reti televisive coinvolte, che a loro volta declineranno nei propri palinsesti una diffusa promozione del libro e della lettura attraverso spot autoprodotti, spazi nelle trasmissioni e interventi dei propri testimonial che verranno marcati con un logo animato realizzato per l’occasione. La campagna #ioleggoetu verrà rilanciata dai social attraverso gli account delle diverse reti interessate e del MiBACT, dove è già attiva la campagna #lartechelegge che attraverso locandine tratte dalle opere dei principali musei italiani coinvolge i visitatori nella ricerca e nella scoperta delle libro e della lettura nelle opere conservate nelle collezioni.
“Per il Maggio dei Libri – dichiara il Ministro Franceschini - le televisioni italiane sono mobilitate per avvicinare il pubblico alla lettura, un risultato forte e concreto che realizza il patto firmato un anno fa.”

Leonardo a Pavia


A Vigevano si possono trovare diverse testimonianze della presenza di Leonardo da Vinci nella stagione sforzesca delle grandi trasformazioni architettoniche ed economiche che venne inaugurata da Ludovico il Moro. Ma anche Pavia lo scienziato soggiornò a più riprese e la città conserva numerose tracce del suo passaggio.

Chi è davvero Monna Lisa? Quell'enigmatico sorriso potrebbe appartenere a Isabella d'Aragona, nipote di Ludovico il Moro e moglie di Gian Galeazzo Sforza, a Pavia dal 1488 al 1497; lo comproverebbero i simboli della casata, ben visibili sull'abito. Leonardo avrebbe dipinto il ritratto ufficiale della duchessa proprio al Castello Visconteo, tra colonne solo abbozzate nell'incompiuto quadro ora esposto al Louvre ma ben visibili, ad esempio, nella Vernon Gioconda (è negli Stati Uniti) e nell'Isleworth Mona Lisa (è in Svizzera). Entrambe queste versioni sembrano precedere la Gioconda parigina. Anche il disegno dell'Uomo Vitruviano trova maturazione a Pavia nel 1490, col protrarsi del soggiorno di consulenza sull'erigendo Duomo pavese, del quale, secondo la studiosa Anna Maria Brizio, Leonardo fu «uno dei due ingegneri ducali maggiormente implicati nei lavori». A Pavia Leonardo rende migliore la vita all'infelice Isabella (un'intesa, pare, forse più che intellettuale). Rimira l'antico monumento equestre del Regisole, prendendolo infine a modello del mai concluso «gran cavallo» che gli era stato commissionato in onore di Francesco Sforza. Quando riflette sulla sua avveniristica “città ideale”, prende spunto da una piacevole città «vissino a uno fiume», attraversata da canali a convergere nel “Tesino”.
Alcuni suoi disegni mostrano la perduta chiesa a croce greca di Santa Maria delle Pertiche e quella analoga di Canepanova. Si riscontrano poi sorprendenti analogie tra le bifore della Torre Bottigella e un disegno del Manoscritto B. Leonardo volle anche salire sulla torre di Boezio e certi suoi studi anatomici sulle gambe, osserva lo storico dell’arte Carlo Pedretti, «sembrano conservare il ricordo di una tale osservazione». Anche alcuni tra i suoi migliori disegni anatomici sono stati vergati a Pavia forse già nel 1487 e, in seguito, nell'autunno-inverno 1510-11, in sodalizio con Marc'Antonio della Torre, brillante «natomista» e professore di medicina presso lo Studium generale pavese. Insieme ai camini del Castello di Pavia, Leonardo disegna la pianta del “lupanario”, ovvero il bordello. Ma soprattutto passa il tempo tra gli antichi Codici della ricca libreria al Castello di Pavia, capitale culturale del Ducato.
Tra i suoi dipinti ve n'è almeno uno di probabile committenza pavese: è l'incompiuto San Girolamo , ora alla Pinacoteca Vaticana, che gli era forse stato commissionato dai Padri Gerolamini del convento di San Marino. Insomma, «venuto in Lombardia nel 1482 come musico, pittore, scultore ed architetto» scrive Edmondo Solmi «nel dicembre 1499 Leonardo parte dalla grande pianura padana scienziato e pensatore, non secondo a nessuno nel suo tempo».

Fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia