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giovedì 26 novembre 2015

Ritrovata dai Carabineri una tomba rubata a Paestum


Una tomba che risale al IV-III secolo avanti Cristo, molto ben conservata, in cui viene raffigurato un guerriero che torna a casa col bottino. 
E' l'ultimo 'colpo' messo a segno dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, presentato nel Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri, in piazza Risorgimento a Roma.
In particolare, i militari dell'Arma hanno ritrovato 5 affreschi sottratti a Paestum, che ora visitatori e turisti potranno ammirare nell'ambito della mostra 'L'arma custode della memoria', aperta con ingresso gratuito sino al 10 gennaio 2016. Gli affreschi, dopo le festività, torneranno a Paestum.
"Questi bellissimi affreschi - ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini - torneranno a Paestum dal mese di gennaio. Abbiamo deciso che i beni recuperati tornino sempre nei luoghi dai quali sono stati trafugati o prelevati nei decenni passati. E' una scelta che abbiamo fatto in generale e che viene confermata anche oggi. Questi affreschi andranno ad arricchire uno dei posti su cui abbiamo fatto l'investimento più importante, Paestum, che non ha avuto negli anni il riconoscimento internazionale, in termini di numeri e di risorse, che invece merita per la sua bellezza straordinaria".
Si tratta, nel dettaglio, ha spiegato Gabriel Zuchtriegel, neodirettore del Parco Archeologico di Paestum, "di un affresco di una tomba lucana del 300 avanti Cristo"
Viene raffigurato "il rientro di un giovane guerriero col bottino della guerra salutato dalle donne di casa"
Viene rappresentato, ha sottolineato ancora Zuchtriegel, "la vita di un membro dell'aristocrazia lucana del IV secolo avanti Cristo. Quello che manca è il corredo, che ci potrebbe consentire di datare la tomba in modo più preciso. Manca anche l'ubicazione precisa".
Elementi mancanti perché "la tomba non è stata scavata da archeologi ma nell'ambito di scavi clandestini che sono devastanti per i beni culturali", ha concluso Zuchtriegel. 
Nel corso della presentazione dei reperti è stato celebrato il ritorno al Museo dei Carabinieri della prima Bandiera di Guerra dell'Arma dopo i lavori di restauro cui è stata sottoposta per sette mesi.

Come sempre un grazie all'Arma!

domenica 22 novembre 2015

Verona: maxifurto al museo


"Sono state rubate 17 opere tra le quali 11 capolavori"
Lo ha detto Paola Marini, la direttrice dei Musei Civici di Verona a proposito della rapina al Museo Civico di Castelvecchio. 
Ieri sera, infatti, nell'orario di chiusura del Museo, tra le 19,30 e le 20,00, tre uomini armati e a volto coperto sono entrati e hanno rubato importantissimi dipinti di Pisanello, Mantegna, Tintoretto, Rubens, Bellini, de Jode, Caroto e Benini. Tra questi, 11 capolavori della storia dell'arte.
''Un furto su commissione, miratissimo. Non può essere diversamente, viste le modalità. Hanno rubato 17 opere, di cui 11 di grande valore: Mantegna, Tintoretto, dei Pisanello ma anche Rubens. Qualcuno gli ha detto esattamente cosa prendere e visto che si tratta di opere molto conosciute, immagino che finiranno in qualche collezione privata''
Così il sindaco di Verona, Flavio Tosi sul colpo grosso messo a segno . 
''Sono dei professionisti veri, hanno agito nell'unico momento in cui potevano farlo - sottilinea Tosi - verso le 19.30 quando il Museo stava per chiudere e gli allarmi non erano ancora attivi. Hanno trovato la guardia giurata e la custode nell'ingresso mentre si accingevano a fare il solito giro prima della chiusura. Li hanno immobilizzati, poi si sono trascinati dietro la guardia giurata nel tour delle sale per staccare le opere. Hanno agito in maniera mirata, andavano a colpo sicuro, sala per sala sapendo cosa prelevare. Al custode sono parsi stranieri, per qualche parola che si sono lasciati sfuggire anche se tra loro non hanno mai parlato. Alcune opere le hanno scorniciate, altre no, poi le hanno portate via utilizzando la macchina della guardia giurata''''Ho saputo la notizia verso mezzanotte dalla dirigente del Museo, la dottoressa Marini e all'una di notte ero lì. Ora si sta cercando con le immagini delle sale di ieri e delle telecamere della zona di ricostruire quello che è avvenuto nei gironi precedenti. Sicuramente avranno fatto sopralluoghi e appostamenti''.

"Non escluderei un atto dimostrativo jihadista, perché questo furto è una vera e propria mutilazione di un museo al quale sono stati tolti 17 capolavori fondamentali della sua collezione", ipotizza Vittorio Sgarbi, che definisce la rapina di ieri sera al Museo Civico di Castelvecchio "un vero disastro per l'arte italiana"
"Solo un deficiente ruba quadri simili che sono invendibili - aggiunge Sgarbi - e questo lascia supporre che si tratti o di un furto messo a segno per chiedere riscatto, o di un atto dimostrativo di tipo jihadista, anche per la mutilazione fatta ai danni del Museo. Mi rendo conto - sottolinea - che oggi è facile dirlo perché siamo suggestionati dai fatti di Parigi, ma non si può escludere. In ogni caso - conclude - è certamente uno dei furti più gravi della storia dell'arte italiana".

Ecco l'elenco delle opere trafugate, fornito dal comune di Verona: 

Antonio Pisano detto Pisanello, Madonna col bambino, detta Madonna della quaglia, tempera su tavola; 
Jacopo Bellini, San Girolamo penitente, tempera su tavola; 
Andrea Mantegna, Sacra Famiglia con una santa, tempera su tela; 
Giovanni Francesco Caroto, Ritratto di giovane con disegno infantile, olio su tavola; Giovanni Francesco Caroto, Ritratto di giovane monaco benedettino, olio su tela; 
Jacopo Tintoretto, Madonna allattante, olio su tela; 
Jacopo Tintoretto, Trasporto dell’arca dell’alleanza, olio su tavola; 
Jacopo Tintoretto, Banchetto di Baltassar, olio su tavola; 
Jacopo Tintoretto, Sansone,olio su tavola; 
Jacopo Tintoretto, Giudizio di Salomone, olio su tavola; 
Cerchia di Jacopo Tintoretto, Ritratto maschile, olio su tela; 
Domenico Tintoretto, Ritratto di Marco Pasqualigo, olio su tela; 
Bottega di Domenico Tintoretto, Ritratto di ammiraglio veneziano, olio su tela; 
Peter Paul Rubens, Dama delle licnidi, olio su tela; 
Hans de Jode, Paesaggio, olio su tela; Hans de Jode, Porto di mare, olio su tela; 
Giovanni Benini, Ritratto di Girolamo Pompei, olio su tela.

mercoledì 18 novembre 2015

Torna ad Arezzo la Madonna con bambino di Andrea di Nerio


“Ritorni è il titolo di un ciclo che ha l’ambizione di promuovere il ritorno a casa di importanti opere d’arte, allontanatesi dal territorio aretino in tempi più o meno lontani, perché possano essere viste da vicino, apprezzate e valorizzate nel loro contesto culturale d’origine”. Così Lucio Misuri, segretario generale della Fondazione Ivan Bruschi, presenta la mostra 'Andrea di Nerio. 
La Madonna Sarti ad Arezzo', primo appuntamento del Ciclo 'Ritorni', che si terrà in casa Museo Bruschi ad Arezzo dal 2 dicembre al 31 gennaio. 
Con questa prima esposizione i visitatori potranno avere l’occasione di una visione ravvicinata di un’opera fondamentale per la storia dell’arte di Arezzo: la Madonna con Bambino di Andrea di Nerio, da tempo custodita all’estero dall’antiquario Giovanni Sarti, cortese prestatore alla città in cui fu dipinta. Il dipinto cuspidato raffigura, entro un trilobo, la Vergine in piedi a mezzo busto, con il Bambino in braccio, stagliata su fondo oro, con decorazioni a racemi fogliari incise a mano libera (Quarto/quinto decennio del secolo XIV).
La mostra, promossa dalla Fondazione Ivan Bruschi, con la consulenza scientifica di Carlo Sisi e curata dalla storica dell’arte Isabella Droandi, intende offrire al visitatore non solo la ricostruzione della memoria storica di Andrea di Nerio, oggi riconosciuto come il maestro di Spinello Aretino, ma anche di quello che fu il suo contesto culturale per ripercorrere il linguaggio artistico proprio della scuola aretina del Trecento, in rapporto alla lezione giottesca e alle vicine scuole fiorentina e senese. 
Attraverso un percorso che, lungo i siti museali della città, mette l’Opera in relazione a quelle attribuite alla sua mano come l’Annunciazione firmata del Museo diocesano, e gli affreschi conservati nella Pieve di Santa Maria, in Duomo e al Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo.
“Su questa sensibilità raffinata, intimistica e solenne, che è caratteristica peculiare della pittura di Andrea di Nerio, informata dell’opera di Giotto e degli esiti migliori che suscitò negli artisti delle vicine Siena e Firenze - da Pietro Lorenzetti a Bernardo Daddi e Maso di Banco, fino al giottesco ‘irregolare’ Buffalmacco - si formò una generazione di pittori locali di buon livello", racconta la curatrice Isabella Droandi. E questo vale anche per "il giovane Spinello, nato tra il 1346 e il 1352 e morto nel 1410, che divenne il più celebre e attivo pittore toscano tra la fine del secolo e l’inizio del successivo, già agli albori del Rinascimento", ricorda Droandi.

lunedì 16 novembre 2015

Al Palazzo della Cancelleria di Roma una 'nuova dimensione' per Leonardo da Vinci


A Roma, nelle sale sotterranee del Palazzo della Cancelleria è allestita dal 2009 la mostra 'Leonardo Da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le grandi macchine interattive'. Un'esposizione che, grazie all'intuizione di Genius S.r.L. che ha realizzato 47 macchine in scala sulla base dei disegni e degli appunti di Leonardo, ora si arricchisce con nuove invenzioni, come la camera degli specchi, la ricostruzione della città ideale, la barca a pale e la balestra gigante.
Inoltre, dal prossimo 27 novembre, la Genius presenterà la nuova mostra 'Da Vinci: A New Dimension'. I visitatori, oltre a vedere le opere e le macchine interattive esposte, avranno la possibilità di comprenderne meglio il funzionamento, grazie all’utilizzo di un sistema di immagini virtuali riprodotte tramite nove ologrammi, strutturati per presentare gli studi sul volo, la guerra, l’ingegneria e la pittura di Leonardo.
Quattro teche conterranno queste rappresentazioni tridimensionali che, sfruttando un principio fisico di interferenza ottica, creeranno un effetto straordinario: la proiezione fluttuante nel vuoto sarà così realistica e nitida, che la macchina di Leonardo apparirà allo spettatore, come per magia, come un oggetto fisicamente presente, in 3D.
L’animazione della macchina nelle sue diverse componenti, precedentemente strutturata con mezzi informatici, permetterà di illustrarne il funzionamento con precisione quasi ingegneristica.
Sarà così possibile ammirare, sotto una nuova ottica, alcune meravigliose invenzioni di Leonardo che si materializzeranno tramite l’azione ed il movimento dell’oggetto proiettato, catapultando il pubblico ai tempi del grande Genio.
'Da Vinci a New Dimension' vuole quindi essere un modo per avvicinare ancora di più il grande genio rinascimentale agli utenti e far sì che le sue scoperte siano da oggi al passo con le nuove tecnologie. Oltre agli ologrammi che presentano i quattro campi di studio che hanno interessato il Grande Genio, ce ne saranno altri che sveleranno lo studio ed i misteri che si nascondono dietro alcuni dei suoi più famosi dipinti.

sabato 7 novembre 2015

Mostra di Hayez gratis a Milano domenica 8 novembre 2015


Domenica 8 novembre 2015, l’ingresso alla mostra su Hayez alle ‎Gallerie d'Italia‬ di Milano sarà gratuito. È possibile accreditarsi per avere un accesso preferenziale al momento dell'ingresso scrivendo a hayez@civita.it.
Lo annuncia il museo milanese. 
Il percorso espositivo segue una successione cronologica, che rievoca insieme la vita e il percorso creativo del grande pittore: dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, ancora nell’ambito del Neoclassicismo, sino all’affermazione, a Milano, come protagonista del movimento Romantico e del Risorgimento accanto a Verdi e Manzoni, con i quali ha contribuito all’unità culturale dell’Italia.
La sequenza di opere, tra cui capolavori più noti accanto ad altri presentati al pubblico per la prima volta – inedito l’accostamento delle tre versioni del Bacio, rivela la grandezza di Hayez nel padroneggiare generi diversi come la pittura storica e il ritratto, la mitologia, la pittura sacra e un ambito allora di gran moda come l’orientalismo, sino a giungere alle composizioni dove trionfa il nudo femminile, declinato in una potente sensualità che lo rende unico nel panorama del Romanticismo italiano e europeo.