testo -->

giovedì 27 agosto 2015

Affreschi Art Nouveau scoperti in una villa abbandonata a Correggio



Sono giunte alla segreteria del terzo Concorso foto e Video Italian Liberty (3 marzo - 31 ottobre 2015) a partecipazione gratuita, immagini di un concorrente emiliano che ritraggono particolari e visione d'insieme insieme di un affresco Art Nouveau, realizzato nei primi del Novecento all'interno di una abitazione oggi abbandonata a Correggio (Reggio Emilia). 
L'edificio è una villa padronale di fine Ottocento priva di valore architettonico. 
All'interno del grande stabile si trovano affreschi di rara bellezza, oggi di stato di degrado.
A scoprire l'autore degli affreschi è stato lo studioso riccionese Andrea Speziali che, grazie a una galleria fotografica di circa 40.000 immagini, iniziate a raccogliere da quando aveva 16 anni, è riuscito a recuperare un raro acquerello realizzato da Émile Hurtré e da Jules C. Wielhorski che illustra il progetto dell'affresco nella villa di Correggio.
La ricerca che lo studioso ha condotto sarà presentata in anteprima al pubblico giovedì 27 agosto alla villa Mussolini di Riccione (ore 21), alla presentazione della monografia 'Italian Liberty. 
Una nuova stagione dell'Art Nouveau' (Cartacanta 2015).
Speziali mostrerà attraverso suggestive immagini attuali e dell'epoca, gli interni dell'abitazione a Correggio in confronto a cartoline e scatti fotografici del conosciuto ristorante francese 'La Fermette Marbeuf' situato all'interno dell'Hotel Langham a Parigi.
Si potrà quindi constatare che Hurtré ha riproposto la medesima decorazione al ristorante francese in una forma di arredo che comprende anche mobili. 
Mentre le colonnine che compongono la parete nella villa di Correggio sono affrescate, a Parigi le colonne sono realizzate in legno.
Si può quindi pensare che il proprietario italiano si sia innamorato della decorazione del ristorante francese tanto da portare gli artisti in Italia per affrescare la sua casa o viceversa. 
Questa scoperta amplia le conoscenze sul Liberty in Romagna.

mercoledì 26 agosto 2015

A Pompei rivive l'affresco 'Adone ferito'


L'affresco dell''Adone ferito', dall’omonima casa pompeiana di via di Mercurio, è stato restituito alla sua originaria bellezza a seguito dei recenti interventi di restauro. 
Il recupero è stato possibile grazie ai contributi del ricavato delle vendite del libro di Alberto Angela 'I tre giorni di Pompei', edito da Rizzoli e messi a disposizione dall’autore e dalla casa editrice.
Una forma di sponsorizzazione privata che ancora una volta contribuisce alle attività di salvaguardia e valorizzazione del sito archeologico.
Il restauro, durato 3 mesi, ha avuto un costo di circa 20mila euro e ha interessato tutta la parete dipinta collocata nel piccolo giardino delimitato da un porticato a due bracci. 
L’ affresco, per quanto dotato di apposita copertura, presentava distacchi dal supporto murario, sollevamento della pellicola pittorica e presenza di sali, e necessitava pertanto di un intervento di consolidamento generale.
Si tratta di una meravigliosa megalografia di IV stile, raro esempio rinvenuto a Pompei, raffigurante l’Adone morente tra le braccia di Afrodite, al centro dei due gruppi statuari di Chirone e Achille. L’avvincente mito è intriso del concetto di Amore e Morte: Adone viene ferito fatalmente da un cinghiale scatenatogli contro da Ares geloso della sua amante Afrodite, innamoratosi del bel giovane.
La Domus, nota un tempo anche come casa della Toeletta di Ermafrodito (dall’affresco posto in uno dei cubicola (stanze da letto), venne messa in luce tra il 1838 e il 1839. L’intera casa sarà interessata da ulteriori interventi di restauro degli apparati decorativi e riaprirà al pubblico al termine dei lavori, attualmente in corso, per la messa in sicurezza di tutta la Regio VI nella quale è ubicata la Domus, e dei lavori di realizzazione del percorso 'Pompei per tutti', (itinerario facilitato per persone con difficoltà motorie), in opera nell’area antistante la casa ed entrambi previsti dal Grande Progetto Pompei.
I lavori sono stati eseguiti dall'Officina del Restauro di Francesco Esposito e Diego Ferrara, con la direzione dei lavori di Fabio Galeandro e quella operativa di Manuela Valentini. Il responsabile unico del procedimento è Ernesto de Carolis.

Firenze, svelate le prime immagini del Museo dell'Opera del Duomo


I capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia, Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Antonio Pollaiuolo, Andrea del Verrocchio e molti altri ancora troveranno presto casa nel nuovo Museo dell'Opera del Duomo a Firenze, dove fervono i lavori di realizzazione, in vista dell'apertura al pubblico prevista il 29 ottobre 2015. L'allestimento presenterà le opere di una delle più importanti collezioni al mondo di scultura sacra medievale e rinascimentale fiorentina. 

In questi giorni sono state liberate dagli imballaggi di protezione e poste nella loro definitiva collocazione le sedici monumentali statue che decoravano il Campanile di Giotto , commissionate dall'Opera di Santa Maria del Fiore tra il 1330 e il 1430, e i due Evangelisti di Donatello e Nanni di Banco scolpiti per la facciata del Duomo di Firenze tra il 1408 ed il 1415.

Tra le sculture per il Campanile di Giotto spiccano i 'Profeti' di Donatello, tra cui Abacuc - rappresentato avvolto in una lunga tunica che cade dalla spalla sinistra, con pieghe profonde - e Geremia, dove l'artista imprime al volto del personaggio un verismo sconcertante, e che è stato di ispirazione a Michelangelo nel realizzare il 'David'.

sabato 22 agosto 2015

Paolucci: "Sui direttori dei musei da Franceschini provincialismo esterofilo"


"Mi pare che tutta l'operazione portata avanti da Franceschini denunci un atteggiamento di grande provincialismo esterofilo. L'amministrazione italiana dei beni culturali è di assoluta qualità ed è lì dentro che bisognava selezionare i migliori"
Non usa mezzi termini il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, ex ministro per i Beni Culturali e ambientali e già soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, commentando con l'AdnKronos la nomina dei nuovi 20 direttori dei principali musei del nostro Paese, 7 dei quali non sono appunto italiani.

"Se c'è un settore in cui gli italiani non hanno nulla da imparare dall'estero -aggiunge Paolucci- è proprio questo. È stata liquidata tutta una classe sovrintendenziale. Vedremo se questi sapranno fare meglio di noi. È chiaro che tra gli esperti italiani del settore questa scelta è stata avvertita come una sorta di delegittimazione del funzionariato tecnico-scientifico del Mibact. Questo è dispiaciuto: è come se molti non siano stati ritenuti all'altezza"
E secondo Paolucci "non consola" il tweet con cui ieri Franceschini ha sottolineato che tutti i 20 direttori scelti sono europei e nessuno "straniero".

Detto questo, Paolucci, ci tiene a sottolineare: "Le mie considerazioni non tolgono nulla al fatto che alcuni di questi direttori nominati li conosco anche personalmente e so che sono bravi. E a questo punto bisogna in ogni caso dargli credito e giudicare sulla base di quello che faranno", conclude.

venerdì 21 agosto 2015

DALL’ARENA DEL COLOSSEO AI GRANDI UFFIZI, 80 MILIONI PER I BENI CULTURALI


Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha presentato al Consiglio Superiore dei beni culturali il Piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali” previsto dalla legge Art Bonus. 
“80 milioni di euro di investimenti nel biennio 2015-2016 – ha spiegato Franceschini illustrando il Piano – per progetti di completamento dei grandi musei nazionali di rilevante interesse culturale per evitare di avviare nuovi cantieri prima di aver concluso quelli in corso. Progetti di portata nazionale e internazionale concentrati nelle regioni del centro nord – ha aggiunto il ministro -  che si sommano ai 490 milioni di euro di investimenti a favore delle 5 regioni del mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) previsti dal Programma Operativo Nazionale ‘Cultura e Sviluppo in cui sono presenti, tra gli altri, gli interventi per il Museo archeologico di Napoli, il museo archeologico di Reggio Calabria, la Reggia di Caserta, il Real sito di Carditello, il museo e parco archeologico di Sibari, i Castelli Svevi di Bari e Trani. Un intervento complessivo di oltre mezzo miliardo di euro da cui emerge una strategia unitaria di rafforzamento degli interventi di tutela del patrimonio e di promozione dello sviluppo della cultura in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione. Finalmente si torna ad investire sui beni culturali”, conclude il Ministro.
Il Piano ha ottenuto questa mattina il parere favorevole all’unanimità da parte del massimo organo consultivo del ministero ed è stato adesso trasmesso per il parere alla Conferenza unificata.  
Gli 80 milioni di investimenti sono divisi tra i 12 progetti in questo modo: 


COMPLETAMENTO MUSEI DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE

- 18 milioni di euro per la Galleria degli Uffizi di Firenze (per completare il progetto dei "Grandi Uffizi" che incrementa gli spazi espositivi del Museo più visitato d’Italia);

- 7 milioni di euro per il Polo Reale di Torino (per la valorizzazione del circuito museale e il miglioramento della fruizione del sistema Museale del Polo Reale di Torino intervenendo sulla Cappella della Sindone, sul percorso dei Giardini reali, sul collegamento piano interrato percorso museale);

- 7 milioni di euro per il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara istituito dalla legge 17 aprile 2003 n. 91 (per il completamento del Museo dell’Ebraismo e della Shoah, di eccezionale significato culturale e storico, la cui realizzazione deve essere accelerata per rispondere ad una domanda in costante crescita);

- 5 milioni di euro per il Museo delle Navi di Pisa (per il completamento del Museo di Pisa dove saranno esposte le famosissime "navi romane" finora sottratte alla pubblica fruizione per la complessità dell'intervento di restauro e allestimento. 
Il completamento del Museo contribuisce a rafforzare il polo di attrazione di Pisa, "alleggerendo" la pressione sulla Piazza dei Miracoli ed incrementando notevolmente l'attrattività della città);

- 2 milioni di euro per il Museo di arte contemporanea di Palazzo Ardinghelli all’Aquila (Realizzazione di un polo per l'arte contemporanea nel Palazzo Ardinghelli nel centro de  L'Aquila);

- 1,5 milioni di euro per il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (Restauro e valorizzazione del Museo archeologico di Aquileia, a completamento di un percorso culturale di grande potenzialità e straordinaria capacità attrattiva);

- 1 milione di euro alla Villa romana di Spello (Completamento dello scavo e l'allestimento dell'area archeologica della villa Romana di Spello, rafforzando l'attrattività a livello nazionale di un'area ricca di patrimonio culturale diffuso).


POLI DI ATTRAZIONE

- 18,5 milioni di euro per l’Arena del Colosseo (un intervento di tutela e valorizzazione volto al ripristino dell'Arena del Colosseo al fine di consentirne un uso sostenibile per manifestazioni di altissimo livello culturale, permettendo nel contempo ad una "domanda" mondiale di fruire di una nuova esperienza di visita di straordinario valore);

- 7 milioni di euro per la Certosa di Pavia (Restauro e valorizzazione della Certosa di Pavia per l'incremento della attrattività di un territorio di grandi potenzialità turistico-culturali);

- 7 milioni di euro per l’Arsenale Pontificio di Roma (per realizzare un polo per l'arte contemporanea e le performance di giovani artisti italiani da destinare anche alle attività espositive della Quadriennale di Roma e creare residenze per giovani artisti italiani);

- 3 milioni di euro per il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa (nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dall’inizio della prima guerra mondiale viene finanziato il restauro del Ponte di Bassano: un monumento di grandissimo valore culturale e storico, con rilevanti potenzialità attrattive in un territorio caratterizzato da una presenza di patrimonio diffuso);

- 3 milioni di euro per il Museo archeologico dei Giganti di Mont’e Prama a Cabras (per realizzare un polo di attrazione di rilevanza nazionale ed internazionale per i Giganti di Mont'e Prama, prevedendo un modello di gestione condiviso tra MiBACT e enti locali).

giovedì 20 agosto 2015

Senza l'arte...



L'ho trovato a Pavia su un muro di una via del centro: fantastico!
Condividete l'immagine!

martedì 18 agosto 2015

Franceschini: si volta pagina, nuovi direttori da tutto il mondo.


Si è conclusa la procedura di selezione internazionale per i direttori dei 20 principali musei italiani prevista dalla riforma Franceschini. L’età media dei vincitori è di 50 anni. Su 20, 10 sono uomini e 10 sono donne. 
Gli stranieri, tutti cittadini UE, sono 7 (3 tedeschi, 2 austriaci, 1 britannico e 1 francese), gli italiani che tornano dall’estero sono 4 (Bagnoli, Gennari Santori e D’Agostino che rientrano dagli Stati Uniti e Degl’Innocenti dalla Francia). 
Quanto alle professioni: 14 storici dell’arte, 4 archeologi, 1 museologo/manager culturale e 1 manager culturale. Nominata anche un'interna del ministero.

"Davvero con queste 20 nomine di così grande levatura scientifica internazionale il sistema museale italiano volta pagina e recupera un ritardo di decenni"
Dichiara il ministro Franceschini che sottolinea come la Commissione presieduta da Paolo Baratta e di cui hanno fatto parte Lorenzo Casini (professore di diritto amministrativo dell'Università di Roma 'la Sapienza' ed esperto di legislazione per il patrimonio culturale), Claudia Ferrazzi (segretario generale dell'Accademia di Francia-Villa Medici di Roma, già vice amministratore generale del Louvre), Luca Giuliani (professore di archeologia classica e Rettore del Wissenschaftskolleg di Berlino) e Nicholas Penny (storico dell'arte, direttore della National Gallery di Londra) "ha fatto un grande lavoro ed ha offerto al Direttore Generale dei Musei del Mibact, Ugo Soragni, e a me la possibilità di scegliere in terne di assoluto valore. I nuovi direttori sono italiani, stranieri e italiani che tornano nel nostro Paese dopo esperienze di direzione all'estero.
Negli incontri che ho avuto nei mesi scorsi con i direttori dei più grandi musei del mondo e con molti colleghi ministri della Cultura - prosegue Franceschini - ho riscontrato grande apprezzamento per la procedura di selezione internazionale avviata contestualmente per i nostri più grandi musei statali. Un passo storico per l'Italia e i suoi musei che colma anni di ritardi, che completa il percorso di riforma del ministero e che pone le basi per una modernizzazione del nostro sistema museale. I risultati di questo anno di nuove politiche di apertura dei musei italiani e l'investimento sulla valorizzazione dimostrano che grande contributo si può dare alla crescita del Pese con scelte coraggiose sia per una migliore tutela del patrimonio che per una sua valorizzazione, per la cittadinanza e i turisti di tutto il mondo".

Secondo le procedure previste dalle norme, all'interno delle terne indicate dalla Commisione per ciascun museo, il Ministro ha scelto i direttori dei 7 musei di I fascia, mentre il Direttore Generale Musei Ugo Soragni ha scelto i Direttori dei 13 musei di II fascia.

lunedì 17 agosto 2015

Torna 'a nudo' il pavimento del Duomo di Siena


Torna 'a nudo', da domani al 27 ottobre prossimo, il magnifico pavimento del Duomo di Siena. Con qualche ora di ritardo rispetto al previsto, ovvero dalle 13,30, dato che la scopertura avverrà nella notte, dopo la processione nella chiesa per il Palio dell'Assunta, slittato a oggi a causa del maltempo.

L’Opera della Metropolitana di Siena, in occasione dell’Expo Milano 2015, ha già assicurato, eccezionalmente, la scopertura della pavimentazione dall'1 al 31 luglio scorsi. La Cattedrale di Siena ha nel suo pavimento a commesso marmoreo, un capolavoro unico, non solo per la tecnica utilizzata e la sua organicità, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla ricerca della Sapienza.

Abitualmente, il prezioso tappeto di marmo è protetto dal calpestio dei fedeli, ma ogni anno, per alcuni mesi, viene 'scoperto' all’ammirazione costante e in progressiva crescita dei visitatori. Si tratta del pavimento 'più bello…, grande e magnifico', che mai fosse stato fatto, secondo la nota definizione del Vasari.

La pavimentazione è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. 
La tecnica adoperata durante i secoli passati è quella del graffito e del commesso con marmi di provenienza locale come il broccatello giallo, il grigio della Montagnola, il verde di Crevole.

I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti senesi, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da un pittore forestiero come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore.

Rispetto agli artisti delle precedenti generazioni, Domenico Beccafumi si avvale di nuovi modi stilistici così rinnovando la tecnica del commesso marmoreo: l’artista invece di utilizzare pietre di vario colore accosta marmi di sfumature diverse rispetto alla tinta di base.

Attraverso le gradazioni tonali del grigio-verde, Beccafumi riesce così a ottenere risultati sorprendenti di chiaro-scuro, in cui luci e ombre delineano le figure con una tale abilità artistica, da sembrare capolavori realizzati con la tecnica silografica o pitture monocrome.

Beccafumi compie la sua rivoluzione nel fregio con Mosè che fa scaturire l’acqua dalla roccia, inserito tra i due pilastri che sorreggono la cupola, verso il presbiterio. 
Secondo l’interpretazione di San Paolo, nella prima lettera ai Corinti (10, 4), la pietra rappresenta il Cristo, dalla quale sgorga la salvezza per quegli uomini che attingono acqua dalla sua sorgente: "Tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo".

L’acqua diventa dunque energia di vita e fonte di salvezza. Una tematica decisiva inerente al progetto di Expo Milano 2015: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". 
Il percorso completo nel Complesso monumentale del Duomo di Siena permette, oltre alla visita del Pavimento in cattedrale, quella al Museo dell’Opera ove si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo.

Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che consente di avere un quadro d’insieme delle figurazioni e dell’itinerario che, dall’ingresso, conduce fino all’altar maggiore.

La visita al pavimento può essere effettata con le audiovideoguide, tablet multimediali che permettono l’ascolto del testo-guida e la visione dei particolari visibili e di quelli più nascosti. Un nuovo sistema tematico, tecnologico e soprattutto fondato sulle esigenze del visitatore più attento. Il catalogo 'Virginis templum' edito da Sillabe presenta il percorso iconografico del Pavimento oltre a una panoramica di tutto il Complesso del Duomo.

sabato 8 agosto 2015

Aspettando la magia della notte di San Lorenzo, apertura straordinaria della mostra "1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro"


Occhi rivolti speranzosi al cielo per cogliere al volo una stella cadente, nell'attesa della notte più magica dell'estate.

Ai Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia il visitatore potrà ammirare, nel silenzio della notte, lo splendido arazzo proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli, allestito nella torre sud del Castello all'interno della mostra 1525-2015. Pavia, la Battaglia, il Futuro.

Protagonista incontrastata nei nuovi spazi al secondo piano dell'ala sud del Castello Visconteo, l'importante mostra 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro, che ha portato in città uno dei celebri arazzi dedicati alla Battaglia di Pavia, capolavoro fiammingo proveniente dal Museo di Capodimonte, sarà aperta straordinariamente al pubblico dalle ore 21 alle ore 23.30, pagando un biglietto ridotto speciale a 4 euro (anziché 7 euro).

Durante la stessa notte sarà possibile visitare anche la mostra "Arte in Tavola", allestita nella sala mostre del Castello Visconteo, con un biglietto di 4 euro.

La 'Madonna con il Bambino' di Lorenzo Monaco in mostra a Expo 2015


La mostra 'I Tesori d'Italia', allestita nel Padiglione Eataly all'Expo 2015 di Milano, si arricchisce di un nuovo capolavoro: domani sarà esposta al pubblico la 'Madonna con il Bambino' di Lorenzo Monaco, una tempera su tavola risalente a XIV secolo, proveniente dall'abbazia benedettina di Cava de' Tirreni. 
Scoperta da Vittorio Sgarbi lo scorso anno, durante una visita nel monastero, l'opera era allora in precarie condizioni di conservazione. 
Da qui il progetto di un restauro, reso possibile grazie al mecenatismo di Veronica Nicoli e Armando Principe, imprenditori campani titolari di 'Prince Art', società da anni impegnata nella valorizzazione dell'arte contemporanea.
Esposta all'interno dell'abbazia come 'ignoto fiorentino del secolo XIV', la tavola, dopo una serie di ricerche e verifiche, è stata attribuita da Vittorio Sgarbi al fiorentino Lorenzo Monaco, al secolo Piero di Giovanni, documentato tra 1370 e 1425, ultimo presidio della civiltà trecentesca, prima della rivoluzione di Beato Angelico e di Masaccio.
"Si tratta probabilmente - spiega Sgarbi - della parte centrale di un polittico d'impianto semplice e rigoroso, pur nella ricchezza della decorazione denunciata dal tappeto. La 'Madonna con il bambino' su fondo oro è posata su un cuscino dorato sopra un prezioso tappeto damascato rosso e oro. Il bambino, in piedi sulle ginocchia della madre, indossa una tunica allungata e tiene nella mano sinistra un cartiglio avvitato su cui si legge la scritta 'Lux Mundi'.