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venerdì 18 novembre 2011

SCOTLAND

Dal sito http://www.scozia.at/ vi propongo uno spunto per organizzare le prossime vacanze di Natale...

Benvenuti in Scozia!

Spesso, quando si parla di Scozia, si pensa a barbuti suonatori di cornamusa vestiti con kilt, a castelli infestati da fantasmi, a cavalieri senza macchia e senza paura, ed a laghi abitati da mostri leggendari e mitologici.
La Scozia, aspra, selvaggia e bellissima, con la sua atmosfera trasognante e surreale è anche questo, ma non è solo questo. È molto di più. E scoprirlo viaggiando tra le sue città antiche orientate al futuro e tra i suoi
Highlands spettacolari è il modo migliore per scoprirlo. Potrete seguire la strada del whisky o dei clan, oppure  organizzare itinerari romantici o misteriosi; a prescindere dal vostro percorso,  le tradizioni scozzesi vi affascineranno così come l’orgoglio gaelico vi stupirà.


GUIDA DELLA SCOZIA


  • EDIMBURGO E LA SUA MAGIA
    Edimburgo è la città perfetta per antonomasia: pulitissima, efficientissima, con un livello di civiltà sociale superiore e con un grandissimo passato storico che la rende ogni anno meta di milioni di turisti. Edimburgo
  • HIGHLANDS SCOZZESI
    Dove la Natura torna la sola assoluta protagonista, dove potrete percorrere chilometri e chilometri senza incontrare anima viva se non paesaggi mozzafiato e scorci da cartolina. Highlands scozzesi



  • LOCH NESS, mistero e bellezza
    Loch Ness è innanzitutto un lago bellissimo con un'affascinante contorno naturale. Dalle rovine del Castello di Urquhart potrete ammirare una delle più spettacolari viste sull'intero bacino.
Nel sito potete trovare alcune sezioni dedicate da cui ricavare le notizie che vi interessano:

DOVE DORMIRE


COSA VEDERE


NOLEGGIO AUTO

domenica 13 novembre 2011

la Bella Italia. Arte e identità delle città capitali


LA BELLA ITALIA. Arte e identità delle città capitali
LA BELLA ITALIA. Arte e identità delle città capitali
Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia (1861 – 2011) Firenze, seconda capitale (1865 – 1870) del Nuovo Regno che aveva offerto proprio Palazzo Pitti come residenza al Re Vittorio Emanuele II e alla sua corte, non poteva mancare di rendere omaggio a tale felice ricorrenza. Lo fa ospitando, in seconda sede, nelle sale di Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e la Galleria del Costume la mostra La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali. Tale mostra ha avuto infatti la sua prima sede alla Reggia della Venaria Reale a Torino, che quale prima capitale d’Italia doveva avere coerentemente priorità temporale.
E’ una mostra particolare questa, che celebra l’unione del territorio italico – “il più bel paese del mondo” (Stendhal, Viaggio in Italia, 1801 - 1818) - nella Nazione Italiana, e non parla di Risorgimento, bensì della grandezza storica, culturale, artistica e letteraria di tutti i territori che andarono a comporre la Nazione Italiana. Per far questo sono state individuate le capitali preunitarie ad iniziare da Roma, da sempre capitale dell’arte per la sua gloria dell’Antichità Classica e per la presenza del papato, che, oltre a gestite il potere spirituale, era grande mecenate, catalizzatore dei più superbi artisti; Firenze, con Dante e la nascita della lingua italiana, Giotto, i Medici, il Rinascimento; Torino i Savoia e la loro corte, che godevano di stretti rapporti politici e di parentela con le dinastie regnanti d’Italia e d’Europa e grazie alla loro passione collezionistica hanno messo insieme quadrerie di eccellente qualità di opere fiamminghe e italiane; Genova capitale finanziaria che grazie alla sua ricchezza e abbondanza di liquidità ha attratto grandi artisti fiamminghi come Rubens e Van Dyck, che ritrassero i volti degli aristocratici genovesi più in vista; Palermo con la sua cultura poliedrica e ricca di testimonianze greche, romane, federiciane ed arabe, con la tradizione delle maestranze al servizio della grande committenza, fino ad essere meta del Grand Tour e oggetto di luminose rappresentazioni; Napoli che già all’epoca degli Angiò ebbe una grande stagione culturale con la presenza di Tommaso d’Aquino, insegnante di Teologia all’università, Petrarca e Boccaccio ospiti della corte insieme a pittori come Giotto e Simone Martini, in seguito dette formazione ad Antonello da Messina e nel 1607 accolse Caravaggio; Bologna la città della cultura grazie alla sua antichissima università, ha espresso le sue eccellenze in arte nel Seicento con i Carracci e Guido Reni, in equilibrio tra ideale classico e naturalismo; Parma ha dato il Correggio, il Parmigianino; Milano città poliedrica e multiforme, densa di storia fin dall’epoca tardo romana, aperta all’Europa e agli artisti internazionali, ma anche meta di Giotto, Leonardo, la città della peste narrata nei Promessi Sposi e dell’arcivescovo Carlo Federico Borromeo che indusse a una pittura devota e di grande espressione; Venezia città unica nel suo genere, aperta all’Oriente, che ha vantato in arte il primato del colore con pittori di fama internazionale come Tiziano nel Cinquecento e Giambattista Tiepolo, Canaletto, Bellotto e Guardi nel Settecento.


Oltre 300 opere in mostra, per una superficie allestita di 2000 mq.
Ed a parte i dipinti, le sculture, e i manufatti d’arte italiana che sono stati esposti nelle sale dei musei di Palazzo Pitti divisi per sezioni delle città capitali preunitarie, si possono apprezzare anche opere che ricordano la storia di tali città e della civiltà italiana come i ritratti di personaggi illustri che ne sono stati protagonisti, o i grandi letterati e famosi uomini di pensiero: a cominciare da Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, poi Machiavelli fino all’Alfieri.
Abbiamo voluto ripercorrere e ‘fotografare’, seppure in parte, ma con esempi significativi, l’immensa eredità culturale, artistica e letteraria che ogni città capitale ha consegnato all’Italia e al popolo italiano unito ed è veramente un’occasione unica poter ammirare una tale antologia di capolavori, dai mosaici bizantini alle vedute ottocentesche, al fine di risvegliare la fierezza di una così grande erdità.
“L’Italia unita dalle scelte culturali quali la lingua e l’arte ben prima che dai processi politici, l’Italia descritta nelle sue eccellenze artistiche da Giorgio Vasari (di cui pure ricorre quest’anno un anniversario, il cinquecentesimo dalla nascita) e dagli storiografi dell’arte suoi epigoni, l’Italia migliore, quella delle migliaia di musei all’ombra delle centinaia di campanili, con questa mostra svela in un colpo solo i segreti della sua inesauribile attrattiva.” (Cristina Acidini).
L’esposizione è stata curata da Antonio Paolucci, Presidente del Comitato curatoriale, con Cristina Acidini, e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale Fiorentino con i musei di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La cura delle varie sezioni delle capitali è stata affidata a studiosi d’eccellenza ovvero a Carla Enrica Spantigati per Torino, Pietro Marani per Milano, Piero Boccardo per Genova, Giandomenico Romanelli per Venezia, Andrea Emiliani e Michela Scolaro per Bologna, Cristina Acidini e Maria Sframeli per Firenze, Antonio Paolucci e Alessandra Rodolfo per Roma, Pierluigi Leone de Castris per Napoli, Vincenzo Abbate per Palermo, Stefano Casciu e Luca Bellingeri per Modena, Giovanna Damiani per Parma. Il catalogo della mostra è a cura di Silvana Editoriale.

Per questa mostra, distribuita in varie sale dei musei di Palazzo Pitti, è stato decretato anche un biglietto che consente l’ingresso a tutti i quartieri della Reggia, oltre che al Giardino di Boboli, che ha il costo di € 18.00 l’intero ed € 9.00 il ridotto e ha validità per 72 ore.

SEDE ESPOSITIVA

Museo degli Argenti, Galleria Palatina, Galleria d’ arte moderna, Galleria del Costume
Palazzo Pitti, Firenze

CONFERENZA STAMPA

Lunedì 10 ottobre 2011 ore 12.00
Palazzo Pitti, Firenze

INAUGURAZIONE
Lunedì 10 ottobre 2011 ore 17.00
Salone dei Cinquecento
Palazzo Vecchio , Firenze




Redattore: RENZO DE SIMONE



Informazioni Evento:




Data Inizio:11 ottobre 2011
Data Fine: 12 febbraio 2012
Costo del biglietto: 18,00 euro
Luogo: Firenze, Palazzo Pitti
Orario: Martedì – domenica 8.15 – 18.50; Chiuso il lunedì
Sito Web:
http://www.unannoadarte.it/bellaitalia





mercoledì 2 novembre 2011

LEGGERE E' VOLARE


FESTA DEL LIBRO XXI EDIZIONE "LEGGERE E' VOLARE"


Nel periodo 4-20 novembre si svolge la XI Edizione della Mostra del libro "Leggere è volare" che, come fase espositiva, si terrà a Siena ai Giardini La Lizza.

Contemporanemanete nei comuni senesi si terranno incontri con l'autore , che coinvolgeranno le scuole primarie e secondarie di primo grado.

Per Poggibonsi è previsto il giorno lunedì 14 novembre presso il Teatro Politeama l'incontro con Giorgio Scaramuzzino dal titolo "La (s)fortuna di Ganda" per le scuole elementari classi 3° 4° e 5°. .

domenica 30 ottobre 2011

Libera Università di San Gimignano, corsi e laboratori 2010-2011

L.U.S. vuol dire condividere conoscenze per stare insieme in modo intelligente
Domenica 19 dicembre si terrà la presentazione dei corsi della L.U.S. 2010-2011 con aperitivo finale

LUSsangimignano300Manca poco a gennaio, mese in cui alla Libera Università di San Gimignano ricominceranno i corsi e i laboratori per i cittadini che desiderano scoprire cose nuove, conoscere persone, approfondire le loro conoscenze e migliorare le loro abilità fisiche. Quello di Domenica 19 dicembre sarà un modo conviviale per iscriversi ai corsi e conoscere le novità e i docenti di quest’anno;  l’appuntamento è alle ore 18 in Sala Cultura (Via San Giovanni) con musica e un buffet-aperitivo. All’incontrò sarà presente Ilaria Garosi, assessore alle politiche sociali, politiche giovanili e alla scuola del Comune di San Gimignano

L’amministrazione comunale di San Gimignano in collaborazione con l’associazione “Culture Attive” anche quest’anno attiverà corsi e laboratori, di 20 ore, che approfondiranno diversi campi del sapere con occasioni di divertimento e svago.

Per gli appassionati di teatro il Corso di storia del Teatro si addentrerà nella poetica e nella tecnica del grande Eduardo De Filippo, attore, commediografo, regista teatrale e cinematografico, fra i massimi esponenti della cultura italiana del Novecento che, con le sue commedie, ha dato origine all’unico teatro italiano di massa, perché insieme regionale e nazionale, popolare e borghese.

Per chi volesse celebrare l’Unità d’Italia attraverso lo studio dell’arte  risorgimentale in Toscana potrà farlo frequentando il Corso di storia dell’Arte, “Intorno al 1861. Temi e aspetti dell’arte risorgimentale in Toscana”, un modo diverso per capire la nostra storia attraverso le più significative opere d’arte nate in Toscana  durante il periodo del Risorgimento, tra cui quelle di Angelo Visconti, Amos Cassioli, Giovanni Fattori. Sono previste visite a mostre e proiezioni delle opere in oggetto.

Tra le novità di quest’anno è previsto un Corso sulla Filiera corta, “Abbecedario del coltivare e mangiar sano e locale”, indizi e suggerimenti per mangiare e vivere meglio grazie alle produzioni biologiche del nostro territorio. Durante il corso saranno previste gite nelle aziende agricole di San Gimignano e dintorni e saranno dati suggerimenti per coltivare l’orto secondo i dettami delle produzioni biologiche, perché l’agricoltura biologica è prima di tutto un modello di gestione dello spazio rurale, dell’ambiente e del territorio che richiama stili di vita, di consumo e di alimentazione, sostenibili.

Anche quest’anno sarà riproposto
un Corso gratuito di Lingua italiana rivolto a tutti i cittadini migranti abitanti nel Comune di San Gimignano.

Saranno inoltre attivati laboratori più pratici, a partire da quello organizzato dall’Associazione Cuochi Senesi che anche quest’anno svelerà trucchi  e ricette per preparare piatti succulenti e unici che lasceranno i convitati a bocca aperta. I Corsi di Informatica (1° livello) e Inglese ( 1° e 2° livello) permetteranno di essere sempre al passo con i tempi sentendosi più integrati in una società multietnica in cui la comunicazione passa anche attraverso il web.

Gli  amanti del ballo potranno imparare i passi del Liscio (Ballo da Sala e Standard) oppure iscriversi al laboratorio di Danze Caraibiche che permetterà di ballare correttamente Merengue e Bachata e, muovendo piedi e bacino nel modo giusto, la Salsa sarà alla portata di tutti. Calarsi, infine, nelle calde atmosfere di Cuba e del Brasile sarà facile e divertente frequentando il corso di Danze latino-americane (Samba – Cha Cha Cha – Jive – Rumba), un modo sano per divertirsi a passo di danza!

I corsi e i laboratori si svolgeranno presso la Biblioteca e altre sedi del Comune di San Gimignano.
Il costo delle iscrizioni per i corsi di teatro, storia dell’arte, e sulla filiera corta è di 50 euro;
Il costo delle iscrizioni per i laboratori di cucina, informatica, inglese, ballo liscio, danze caraibiche e danze latino –americane è di 75 euro
www.comune.sangimignano.si.it
www.cultureattive.org


CORSI (20 ore - 50,00 euro)

•    Il teatro di Eduardo De Filippo
•    Italiano per stranieri (gratuito per tutti i cittadini migranti abitanti nel Comune di San Gimignano)
•    Storia dell’arte
•    Abbecedario del coltivare e mangiar sano e locale.


LABORATORI (20 ore – 75,00 euro)

•    Cucina                                                            
•    Informatica 1° livello  
•    Inglese  1° e 2° livello   
•    Ballo liscio (Ballo da Sala e Standard)
•    Danze caraibiche (Salsa- Bachata –Merengue)
•    Danze latino-americane (Samba – Cha Cha Cha – Jive – Rumba)


Tutte le informazioni sugli orari dei corsi e i moduli di iscrizione li troverete domenica 19 dicembre alla presentazione dei corsi L.U.S: oppure dal 20 al 23 dicembre presso la biblioteca di San Gimignano (dal lunedì al sabato dalle ore 14.30 alle 19.00 e il martedì e il sabato dalle 10.00 alle 13.00)

Info:
mob: 338 4506864

martedì 25 ottobre 2011

Stiamo lavorando per voi...

Dall'ultimo post è passato un pò di tempo!
Sono alla ricerca di novità da proporvi per il periodo autunnale: abbiate fede!
Tornerò presto con alcune novità.

giovedì 6 ottobre 2011

Un weekend da favola!

Suggerisco, per chi ancora non lo conoscesse, per il prossimo fine settimana un viaggio a San Gimignano: una perla della nostra regione!

Per la caratteristica architettura medievale del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Il sito di San Gimignano, nonostante alcuni ripristini otto-novecenteschi, è per lo più intatto nell'aspetto due-trecentesco ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell'età comunale.

Storia

Le origini

San Gimignano sorge su un sito abitato sicuramente dagli etruschi, almeno dal III secolo a.C., come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici (soprattutto tombe) nel territorio circostante. Il colle era stato scelto sicuramente per questioni strategiche, essendo dominante (324 m s.l.m.) sull'alta Val d'Elsa.
Sulle pendici del Poggio del Comune(624m.) sono presenti i ruderi di Castelvecchio, un villaggio di epoca longobarda.
La prima menzione risale al 929.
Nel Medioevo la città si trovava su una delle direttrici della via Francigena, che Sigerico, arcivescovo di Canterbury, percorse tra il 990 e il 994 e che per lui rappresentò la XIX tappa (Mansio) del suo itinerario di ritorno da Roma verso l'Inghilterra. Sigerico la nominò Sce Gemiane, segnalando il borgo anche come punto di intersezione con la strada fra Pisa e Siena.
Secondo la tradizione il nome derivò dal santo vescovo di Modena, che avrebbe difeso il villaggio dall'occupazione di Attila.
La prima cinta muraria risale al 998 e comprendeva il poggio di Montestaffoli, dove già esisteva una rocca sede di mercato di proprietà del vescovo di Volterra, e il poggio della Torre con il castello vescovile.

Il Duecento


Taddeo di Bartolo, San Gimignano da Modena che tiene la città di San Gimignano, Museo civico (San Gimignano)
 
Verso il 1150, nonostante l'apertura di un nuovo tracciato della Francigena, San Gimignano continuò ad essere un centro emergente, con una politica di espansione territoriale e una significativa crescita delle attività commerciale. Fu in questo periodo che si formarono due "borghi" al di fuori delle mura: quello di San Matteo, verso Pisa, e quello di San Giovanni, verso Siena, entrambi lungo una nuova "via maestra", che vennero inglobati nelle mura con il nuovo tracciato completato nel 1214.
Nel 1199, nel pieno del suo splendore economico, il paese guadagnò la propria indipendenza comunale rispetto ai vescovi di Volterra. Non mancarono le lotte intestine tra guelfi e ghibellini (rispettivamente capeggiati dagli irriducibili Ardinghelli e Salvucci), ma al XII secolo, sotto i ghibellini, risale il periodo di maggior splendore economico, che si basava sul commercio dei pregiati prodotti agricoli locali, tra i quali il più ricercato era lo zafferano, venduto in Italia (Pisa, Lucca, Genova) e all'estero (Francia e Paesi Bassi, fino anche alla Siria e all'Egitto[4]). Inoltre, al pari di altri centri toscani, si diffuse la speculazione finanziaria e l'usura. La solida economia permise la creazione di un ceto aristocratico urbano, che espresse la propria supremazia politica e sociale nella costruzione delle torri: nel Trecento si arrivò a contare 72 torri (oggi ne rimangono forse 14).
Gli ingenti capitali accumulati vennero investiti nel corso del Duecento in importanti opere pubbliche, che diedero alla cittadina l'articolazione degli spazi urbani visibile ancora oggi.
Nel 1251 le mura inglobarono Montestaffoli, ma pochi anni dopo, nel 1255, la città venne presa dai guelfi di Firenze che ordinarono la distruzione delle mura. Riacquistata l'indipendenza nel 1261 e tornata la supremazia ghibellina dopo la battaglia di Montaperti, i sangimignanesi ricostruirono le mura comprendendo anche il poggio della Torre. Da allora la conformazione cittadina venne suddivisa in quattro contrade, ciascuna corrispondente ad una porta principale: quella di Piazza, di Castello, di San Matteo e di San Giovanni.
Gli ordini religiosi, appoggiati dal comune, si insediarono in città a partire dalla metà del Duecento: i francescani fuori porta San Giovanni (1247), gli agostiniani alla porta San Matteo (1280), i domenicani a Montestaffoli (1335) e le benedettine di San Girolamo presso la Porta San Jacopo (1337).
Dall'8 maggio del 1300 il Comune ebbe l'onore di ospitare Dante Alighieri come ambasciatore della Lega Guelfa in Toscana.

Il declino, l'epoca medicea e contemporanea

Il Trecento fu un secolo di crisi che non risparmiò San Gimignano: travagliata dalle lotte interne, essa fu pesantemente colpita dalla peste nera e dalla carestia del 1348, che decimò la popolazione. Nel 1351 la città stremata si consegnò spontaneamente a Firenze, rinunciando alla propria autonomia ed a un ruolo politico nello scacchiere toscano. Risale a quell'anno la Rocca di Montestaffoli, mentre nel 1358 vennero rinforzate le mura.
Nonostante il declino economico e politico, il XIV e XV secolo furono importanti dal punto di vista artistico, grazie alla presenza in città di numerosi maestri, senesi o più spesso fiorentini, chiamati soprattutto dagli ordini religiosi ad abbellire i propri possedimenti. Lavorarono a San Gimignano Memmo di Filippuccio, Lippo e Federico Memmi, Taddeo di Bartolo, Benozzo Gozzoli, Domenico Ghirlandaio, Sebastiano Mainardi (nativo di San Gimignano), Piero del Pollaiolo, ecc.
Il declino e la marginalità della città nei secoli successivi furono le condizioni che permisero la straordinaria cristallizzazione del suo aspetto medievale.
Al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana alla Sardegna i "si" non ottennero, anche se per poco, la maggioranza degli aventi diritto (1122 su totale di 2275), sintomo dell'opposizione all'annessione.
Alla fine del XIX secolo si cominciò a riscoprire la particolarità e la bellezza della cittadina, che venne sottoposta integralmente a vincolo monumentale nel 1929. Nel 1990 è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio culturale dell'Umanità.

Monumenti e luoghi di interesse


Torri di San Gimignano

Le torri

Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Stub patrimoni dell'umanità.png Patrimonio dell'umanità
Centro storico di San Gimignano
Historic Centre of San Gimignano
Sangimignano0001.jpg
TipologiaArchitettonico
CriterioC (i) (iii) (iv)
PericoloNessuna indicazione
Anno1990
Scheda UNESCOinglese
francese

San Gimignano è soprattutto famosa per le torri medievali che ancora svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d'oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano sedici, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, che è alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della torre Rognosa (che all'epoca era la più alta), anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, fecero costruire due torri poco più basse di quasi eguale grandezza, per dimostrare la propria potenza.
In alcuni testi il numero delle torri è ridotto da 16 a 14: in genere vengono tolte dal conteggio il campanile della Collegiata e la Casa-Torre Pesciolini che hanno caratteristiche diverse dalle altre.

Architetture religiose


Piazza della Cisterna vista da Torre Grossa

Architetture civili

Architetture militari

Musei

  • San Gimignano 1300: Riproduzione in scala della città medievale.
  • Museo Peugeot: il primo al di fuori della Francia, dedicato alle vetture e alla storia del marchio, la Galerie Peugeot, dove si può ammirare anche la Tipo 3, la prima auto che circolò sulle strade italiane nel lontano gennaio 1893.
  • Museo della tortura: detto anche Museo criminale medioevale, conserva e mostra tutte le tecniche e gli strumenti della tortura medioevale, strumenti della pena di morte e documenti della Santa Inquisizione.

Teatri

  • Teatro dei Leggieri. Già nel '600 a San Gimignano erano attive due Accademie; quella degli Scolari e quella dei Comici Risvegliati. Queste Accademie organizzavano opere, commedie, concerti, feste e ricevimenti. Nel XVII Secolo le due Accademie si fusero dando vita all'Accademia degli Aristocratici che ottenne la costruzione di un Teatro per la città. Nel 1793 un gruppo di accademici decise di creare una Società del Teatro, denominandosi Società del Leggieri. Il Teatro, ricavato all'interno dell'antico Palazzo del Podestà, si trova in piazza del Duomo nel cuore medievale di San Gimignano. Nel dopoguerra la Società dei Leggieri, impossibilitata a sostenere le spese di ripristino del teatro, danneggiato dagli eventi bellici, si sciolse e vendette la struttura che restò nelle mani di privati fino al 1982, quando il Comune poté rientrarne in possesso con la prospettiva di un completo recupero. Pochi anni dopo, nel 1988 si è costituita l'Accademia dei Leggieri. L'Accademia dei Leggieri, tuttora attiva, prende il nome dalla antica Società e svolge la sua attività artistica prevalentemente all'interno del Teatro cittadino, ispirandosi agli scopi che animarono l'antica Società dei Leggieri.

Personalità legate a San Gimignano