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mercoledì 26 febbraio 2014

Arezzo, scoperta 'domus' romana con magnifici mosaici


E' tornata alla luce ad Arezzo una ''domus'' romana, costruita durante l'eta' augustea-giulio claudia (fine I secolo a.C. - decenni iniziali I secolo d.C.), che ha rivelato l'esistenza di pavimenti con magnifici mosaici con decorazioni anche a nido d'ape. I ritrovamenti, annunciati oggi dal sindaco Giuseppe Fanfani, sono avvenuti durante gli scavi che la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana sta conducendo nell'area della Fortezza Medicea.
Gli archeologi hanno scoperto i resti di un edificio residenziale di eta' romana di cui sono stati individuati per ora tre ambienti, due dei quali, parzialmente indagati, conservano resti di una parete intonacata dipinta e pavimenti con mosaici. L'edificio, situato nel settore nord-est del pianoro sommitale del poggio di San Donato, si affacciava sulla valle sottostante prossimo alle ripide pendici di questo lato dell'altura.
I resti della ''domus'' ha rivelato la presenza di un piano pavimentale musivo di fattura raffinata con decorazione a nido d'ape, composto da esagoni delineati con tessere nere su fondo campito con tessere bianche, straordinariamente conservato sotto livelli di distruzione e di abbandono che lo hanno sigillato: l'ambiente e il pavimento musivo, fin qui visti per un'ampiezza di 5,40 per 0,80 metri, proseguono in direzione est, ovest e soprattutto sud, verso il centro del pianoro.

Domani a Roma si svela il Codice Palatino


Domani a Roma si svela il codice Palatino. 
Alle 17,30 a Palazzo Firenze, su concessione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Società Dante Alighieri e Imago presentano la preziosa riproduzione in facsimile a tiratura limitata del codice Palatino 313, la prima Commedia miniata.
In occasione della presentazione, e in via del tutto eccezionale, il manoscritto originale, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sarà esposto al fianco del suo facsimile per permetterne il confronto e riscontrare la fedeltà e la raffinatezza della riproduzione. Ad illustrare il lavoro eseguito da Imago e a raccontare la storia del prezioso manoscritto interverranno Barbara Bertoni,  Maria Letizia Sebastiani, Salvatore Italia, Emilio Pasquini e Marco Veglia.
Il sontuoso manoscritto, anche noto come Dante Poggiali dal nome dell'editore e bibliofilo Gaetano Poggiali che lo acquistò per utilizzarlo nella sua edizione della Commedia del 1807, si fregia di 37 pregiate miniature di gusto giottesco che lo hanno reso, come ha scritto Alvaro Spagnesi, "il portatore del più antico corredo illustrativo" del poema di Dante.

sabato 22 febbraio 2014

L'Italia ha un nuovo ministro per i beni e le attività culturali



“Sono orgoglioso. E’ un onore guidare il ministero dei Beni Culturali in un Paese che ha il piu’ grande patrimonio nel mondo. Questo governo ha scelto di renderlo centrale. E’ il piu’ importante ministero economico del nostro Paese“. 

Speriamo...

mercoledì 19 febbraio 2014

Arte in Valle Camonica tra Medioevo e Rinascimento


Ricordiamo che il termine per le iscrizioni al corso "Arte in Valle Camonica tra Medioevo e Rinascimento" è previsto per sabato 22 febbraio 2014.
Il corso, organizzato dall’Associazione non profit naturalistico-culturale LOntànoVerde in collaborazione con la Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo  e Paspardo, si pone come obiettivo quello di offrire una panoramica sulle principali vicende storico-artistiche della Valle Camonica nel corso del Quattro-Cinquecento attraverso cinque lezioni in aula presso il Museo della Riserva di Nadro di Ceto (L'Italia degli Stati nel Quattro-Cinquecento con Luca Giarelli, Dal tardo gotico al rinascimento: arte e tecnica con Sara Marazzani, Giovanni Pietro da Cemmo con Magda Stofler, Girolamo di Romano detto il Romanino con Liliana Fratti, Callisto Pizza con Sara Marazzani) e tre uscite sul territorio (Il convento dell'Annunciata di Piancogno e la chiesa di Santa Maria Assunta a Esine con Marta Ghirardelli e Magda Stofler, la chiesa di Santa Maria Annunciata a Bienno e la chiesa di Sant'Antonio Abate a Breno con Marta Ghirardelli e Liliana Fratti, la chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne e la chiesa di Santa Maria in Restello a Erbanno con Liliana Fratti e Marta Ghirardelli).
Il corso, che si svolgerà nei mesi di marzo e aprile 2014, non richiede alcuna conoscenza specifica della materia ed è quindi aperto a tutti coloro interessati e curiosi di conoscere un importante aspetto del patrimonio culturale della Valle Camonica.

INFORMAZIONI e-mail: lontanoverde@gmail.com - tel. 348-4595374.

Fonte: Maurizio Calì 

sabato 15 febbraio 2014

Sull’insegnamento della storia dell’arte: bufale e battaglie

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Mer­co­ledì 5 feb­braio, prima di­strat­ta­mente e poi con ap­pren­sione sem­pre cre­scente, 
ab­biamo vi­sto cir­co­lare in rete la no­ti­zia che la sto­ria dell’arte è stata can­cel­lata de­fi­ni­ti­va­mente dai pro­grammi sco­la­stici: “La Com­mis­sione Cul­tura, Scienza e Istru­zione della Ca­mera dei de­pu­tati dice no alla rein­te­gra­zione delle ma­te­rie ar­ti­sti­che nelle scuole ita­liane. Il Paese, spiega, non è in grado di so­ste­nerne la spesa”.

La no­ti­zia non stu­pi­sce nes­suno, per­ché or­mai se ne parla (sem­pre e quasi esclu­si­va­mente solo in rete) da mesi; in­di­gna sem­mai, e tanto. Nes­suno o quasi pensa di ve­ri­fi­carla, tanto è ve­ro­si­mile. Spun­tano ar­ti­coli sui vari blog, si re­cu­pe­rano con­tri­buti di Sal­va­tore Set­tis e di Mon­ta­nari sull’argomento, e il re­cente ar­ti­colo di Tina Le­pri sul Gior­nale dell’arte e, 
so­prat­tutto, parte ve­lo­cis­sima una se­rie di ini­zia­tive sui so­cial net­work. Viene lan­ciato un nuovo (e, te­miamo, di nuovo inu­tile) ap­pello per pre­ser­vare l’insegnamento della ma­te­ria nelle scuole, la pa­gina Fa­ce­book per il ri­pri­stino della sto­ria dell’arte nelle scuole vola, nelle co­per­tine Fa­ce­book si af­fac­ciano qua­dri fa­mo­sis­simi con in­quie­tanti di­da­sca­lie: la Dama con l’ermellino di Leo­nardo di­venta la “sciura con il cane in brac­cio”, le Tre Gra­zie di Ca­nova “ra­gazze che fanno cose sozze”. In­somma, una mo­bi­li­ta­zione che scalda il cuore, e che con­ferma quello che toc­chiamo con mano ogni giorno, cioè l’amore, l’interesse, la pas­sione di tan­tis­simi per la no­stra di­sci­plina e la for­tis­sima vo­lontà di pre­ser­vare il no­stro pa­tri­mo­nio e la no­stra cultura.

Per la notizia completa: http://storiedellarte.com

Gli Uffizi aprono le Sale Verdi e ricordano il 'giardino' del Magnifico




Alla Galleria degli Uffizi aprono le Sale Verdi. 
In occasione del 450° anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti, e' stato presentato il nuovo allestimento delle Sale 33-34, intitolate, rispettivamente, ''I ritratti greci'' e ''L'Antico e il Giardino di San Marco''. 
In precedenza, in vista dei Nuovi Uffizi, sono state gia' inaugurate al piano nobile le Sale Blu, le Sale Rosse e le Sale Gialle.
Le Sale 33-34, le cui pareti di colore verde ricordano quello delle pitture di Paolo Uccello, si trovano al secondo piano della Galleria, e prima dell'attuale sistemazione accoglievano quadri toscani della seconda metà del Cinquecento e lombardi. 
I due locali precedono la sala 35, detta Sala di Michelangelo, che conserva il Tondo Doni ed evocano il ''Giardino di San Marco'', il luogo che Lorenzo il Magnifico volle istituire per educare alle arti i giovani artisti fiorentini, tra cui lo stesso Buonarroti.
''Sono due sale contigue fra di loro, ma profondamente diverse per temi affrontati e impianto - afferma Fabrizio Paolucci, direttore del Dipartimento di Antichità Classica della Galleria degli Uffizi - La prima, che volutamente riecheggia il perduto 'gabinetto degli uomini illustri' di lanziana memoria, si propone di restituire al visitatore la genesi di quella che fu una delle più grandi conquiste dell'arte classica: il ritratto fisiognomico''.

lunedì 10 febbraio 2014

Galileo Galilei 'compie' 450 anni. Al via un mese di iniziative a Firenze



Firenze lo festeggia con un mese di iniziative, dal 15 febbraio al 20 marzo prossimi. L'assessore regionale alla Cultura, Scaletti: "Abbiamo costruito un programma ricco, attrattivo per un pubblico il più vasto possibile, adatto anche alle famiglie"

domenica 9 febbraio 2014

Bray, valorizzare Certosa Pavia in vista di Expo 2015



"Restituire centralità alla Certosa di #Pavia, un gioiello della cultura italiana a pochi km da @Expo2015Milano"
Lo ha twittato nel pomeriggio il ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, assicurando in un altro 'cinguettio' di essere "già al lavoro per valorizzare la Certosa di #Pavia fin dall'avvio del semestre italiano di presidenza UE e in vista di #Expo2015".

sabato 8 febbraio 2014

NUOVI UFFIZI: NOVITÀ ARCHEOLOGICHE EMERSE NEL CORSO DEI LAVORI

___Nell’ambito del progetto Nuovi Uffizi, proseguono i lavori nell’area sottostante il salone di lettura della Biblioteca degli Uffizi, attigua a Piazza del Grano, che vedono impegnate ben tre soprintendenze (Polo Museale, Beni architettonici e Beni archeologici). Negli ultimi mesi sono emerse numerose novità che saranno illustrate durante la conferenza stampa prevista per mercoledì 12 febbraio alle ore 12 nella sala di San Pier Scheraggio della Galleria degli Uffizi (ingresso dal Piazzale degli Uffizi, lato di levante)
Saranno presenti Isabella Lapi (Direttore regionale per i beni e le attività culturali della Toscana), Cristina Acidini (Soprintendente per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze), Alessandra Marino (Soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato), Andrea Pessina (Soprintendente per i beni archeologici della Toscana), Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi).
Seguirà visita all’area di scavo – accompagnata da funzionari della Soprintendenza per i beni archeologici – e per questo motivo si raccomanda di indossare scarpe e abiti adeguati.

Possibile chiusura del Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma

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La Sami, Società degli Archeologi Medievisti Italiani, esprime profonda preoccupazione per le notizie circolate in questi giorni sulla possibile chiusura del Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma presso il Palazzo delle Scienze al quartiere dell’EUR.

Il museo, aperto nel 1967, espone una straordinaria collezione di reperti e contesti di grandissimo interesse: basti pensare ai meravigliosi rivestimenti marmorei di una ricca domus di Ostia, ai corredi delle necropoli longobarde di Nocera Umbra e Castel Trosino (VI-VII secolo), ai rilievi marmorei di alcune chiese di età carolingia (IX-X secolo), o alla preziosa collezione di tessuti copti (III-X secolo).

Chiediamo pertanto che si rinunci ad impoverire il patrimonio museale romano e italiano.
Le ricadute che un museo, un archivio o una biblioteca possono avere sono diverse e ben più “remunerative” rispetto a una malintesa visione mercantilistica del bene culturale; i vantaggi di un museo sono anche e soprattutto in termini di crescita culturale, di miglioramento del benessere e della qualità della vita.

L’eventuale soluzione che si paventa, cioè il possibile trasferimento delle collezioni al prospiscente Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, non soddisfa; pare penalizzante anche per quest’ultimo, snaturandone storia e attuale configurazione.

Sorprende che, di fronte all’impossibilità di mantenere in vita il Museo dell’Alto Medioevo, non si sia pensato caso mai ad impostare un opportuno progetto scientifico per un grande percorso conoscitivo in una realtà specifica come quella del Museo Nazionale Romano – Crypta Balbi.
Qui infatti vengono illustrate le trasformazioni della città tra l’età tardoantica e l’ altomedioevo (V-IX secolo); inoltre il grande deposito di scarti relativi alla produzione di oggetti di lusso per l’abbigliamento e l’ornamento, da tempo, sono stati riconosciuti come pertinenti ad un’officina che forniva probabilmente anche i longobardi di Nocera Umbra e Castel Trosino.

Nella speranza di un pronto cambiamento di strategia ci domandiamo quanti altri musei, a ricaduta, subiranno lo stesso destino di fronte a politiche del genere?

Per il presidente Giuliano Volpe

il segretario Marco Valenti

Fonte: http://www.archeologiamedievale.it/

venerdì 7 febbraio 2014

La maschera funebre di Dante esposta a Firenze



L'effige del Sommo Poeta sarà la nuova 'star' del Museo Casa di Dante di Firenze grazie ad un prestito concessogli dalla Società Dantesca Italiana. 
Per anni silenziosamente conservata in una vetrina della biblioteca della Società al secondo piano del Palagio dell'Arte della Lana, sede storica della Dantesca, la maschera funebre è stata esposta in occasione dei tour guidati dal suo presidente, Eugenio Giani, alla riscoperta delle lapidi dantesche nel centro di Firenze, conclusi tutti con una visita al Palagio e ai suoi cimeli.