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sabato 29 marzo 2014

Templari: storia e leggenda dei Cavalieri del Tempio


"Templari: storia e leggenda dei Cavalieri del Tempio" è l'esposizione organizzata in occasione del 700° anniversario del rogo di Parigi, da domani fino al 2 giugno , presso Commenda di Prè a Genova. Il percorso dà particolare rilevanza a due elementi fondamentali della storia dei Templari: il fascino dell'Oriente e il processo contro il Tempio. Attraverso documenti, quadri, sculture ed oggetti la mostra illustra la nascita, lo sviluppo, la fine e l'eredità dell'Ordine, lungo il percorso di diverse tappe diacroniche e le gesta dei personaggi che ne hanno fatto la storia. Inoltre inserisce anche la figura di Caffaro, un uomo politico genovese che fu in Terrasanta al tempo di re Baldovino I. La mostra ideata e progettata dalla Fondazione DNArt di Milano, sotto l'Alto Patronato del Pontificium Consilium de Cultura e dell'Arcidiocesi di Genova, in collaborazione con il Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, con il Patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Provincia di Genova, Camera di Commercio Genova e sotto l'egida del Sovrano Militare Ordine di Malta - Delegazione di Genova e Liguria e Sovrano Militare Ordine di Malta - Gran Priorato di Napoli e Sicilia - Centro Studi Melitensi. Partner Costa Edutainment spa. Con il sostegno tecnico di NH Hotels e Ital Brokers.

venerdì 14 marzo 2014

TROVATO IL PRIMO DISEGNO IN CUI MICHELANGELO IMMAGINÒ LA CAPPELLA SISTINA


In occasione delle celebrazioni per il 450esimo anniversario di Michelangelo Buonarroti, arriva dagli Stati Uniti una notizia di grande importanza per gli studiosi del maestro.
Adriano Marinazzo, ricercatore italiano del Muscarelle Museum of Art presso il College of William & Mary, in Virginia, avrebbe scoperto il primo disegno realizzato dall'artista per i dipinti della Cappella Sistina.

Marinazzo disse di averlo notato due anni fa, nel corso di altri studi condotti presso l'Archivio di Casa Buonarroti a Firenze, sul fondo di una pergamena recante un poema satirico su Pistoia.
Per anni gli storici dell'arte si erano arrovellati sul significato di quell'incomprensibile disegno geometrico di triangoli e archi, che ad oggi parrebbe essere a tutti gli effetti l'unica bozza preparatoria rimasta della volta.

Lo studioso è convinto che il disegno sia stato realizzato intorno alla primavera del 1508, poco dopo che Michelangelo accettò la commissione di Papa Giulio II. Non ci sarebbe inoltre da stupirsi se accanto ad esso compaiono altri lavori, poiché è noto che l'artista fosse solito riutilizzare i propri fogli diverse volte.
Dopo aver pubblicato questi risultati nel novembre 2013, Marinazzo sta ora sviluppando un nuovo progetto artistico multimediale sull'architettura e sui dipinti della Cappella Sistina.

E a proposito di Michelangelo, questa volta il Merisi da Caravaggio, è proprio il Muscarelle Museum ad ospitare in questo periodo la sua "Buona Ventura", proveniente dalla Pinacoteca Capitolina, ma soprattutto una particolare coppia di "San Francesco in Meditazione", giunti rispettivamente dalla Chiesa di San Pietro a Carpineto Romano e da quella di Santa Maria Immacolata a Roma.

lunedì 3 marzo 2014

Circo Massimo, trovato un tesoro segreto di 600 monete


Erano nascoste all’interno di una canaletta per lo scarico dell’acqua, sotto un massiccio riempimento di terra. Occultate con cura, in modo ordinato, come se avessero voluto preservarle in un luogo segreto, al riparo dal via vai di gente che frequentava ogni giorno il Circo Massimo. Un tesoretto di oltre 600 monete di bronzo, di vario formato, conservate integre, datate complessivamente tra il IV e il V secolo d.C.
Un bottino che gli archeologi proprio non si aspettavano di trovare, a pochi centimetri di profondità dal livello di pavimentazione di un ambiente ricavato sotto le strutture di pilastri e volte che sostenevano le originarie gradinate del Circo Massimo. Siamo nel cosiddetto «fornice XII», sul lato verso via dei Cerchi, che spicca nell’emiciclo dell’area archeologica sopravvissuta del monumento più celebre, ma anche saccheggiato, dell’antichità.
Quella sorta di «curva sud» che dal 2009 è al centro di un lungo e faticoso cantiere di scavo e restauro (allungato nei tempi da fondi sempre più ridotti all’osso) sotto la responsabilità scientifica della Sovrintendenza capitolina. Un cantiere, di cui si stima la conclusione tra circa un anno. La scoperta del tesoretto è avvenuta nel periodo compreso tra il 9 settembre e il 14 ottobre del 2013, ma è stata resa nota solo oggi nel corso di un convegno presso l’American Academy in Rome dal titolo «New discoveries at Circus Maximus», con l’intervento degli archeologi Gianluca Zanzi, Stefania Pergola e Marialetizia Buonfiglio, e moderato da Riccardo Santangeli Valenzani dell’università di Roma Tre.

MAGAZZINI E FUCINE
Lo scavo stratigrafico, condotto con la collaborazione degli studenti della Sapienza del dipartimento di Scienze dell’antichità ha interessato i cosiddetti «fornici XII e XIII» del Circo Massimo, le cui strutture portanti sono databili all’età Giulio-Claudia, corrispondente alla prima fase costruttiva del circo. Ambienti che attestano però fasi di riutilizzo come magazzini e fucine del Circo Massimo. Anche perché, nelle strutture dell’emiciclo, sotto le gradinate del circo, si aprivano le «tabernae» ad animare la vita quotidiana del monumento. Il «fornice XII» venne infatti chiuso e usato per lo stoccaggio di contenitori di grandi dimensioni e per la lavorazione di materiali legati alle attività del circo.
L’ambiente era dotato anche di un impianto idraulico come testimonia una canaletta sul pavimento collegata ad un discendente. Segno di un’attenzione al problema dello smaltimento delle acque reflue e piovane. Il punto di svolta sembra essere il IV secolo: la canaletta, spiegano gli archeologi, è stata interrata, probabilmente in un momento che coincide con l’abbandono delle attività.

I GIOIELLI
È stata proprio la canaletta a restituire i materiali più interessanti. Come raccontano gli archeologi, dallo scavo sono riaffiorate numerose lucerne intere, frammenti di cristalli di rocca, oggetti da gioco come dadi e pedine in avorio finemente lavorati, elementi d’oro di piccole dimensioni appartenenti probabilmente a pendenti o bracciali. Fino al tesoretto di oltre 600 monete bronzee. L’obiettivo è ora proseguire le indagini terminando lo svuotamento della canaletta che «porterà a nuovi dati utili e a chiarire le dinamiche storiche del circo», spiega Zanzi. Ma gli scavi nell’area hanno fatto riaffiorare anche frammenti di marmo pertinenti all’originario Arco di Tito (81 d.C.), che un tempo sorgeva al centro della gradinata. Ed è grazie a questi nuovi tasselli che, come in un puzzle, gli studiosi stanno ricostruendo virtualmente il monumento. Il rilievo a laser scanner è già pronto.

Arte e persuasione. La strategia delle immagini dopo il concilio di Trento


Sarà inaugurata venerdì 7 marzo, alle ore 18, presso il Museo Diocesano Tridentino la mostra ''Arte e persuasione. La strategia delle immagini dopo il Concilio di Trento'' (7 marzo - 29 settembre 2014). 
Per la prima volta una mostra focalizza l'attenzione sugli esiti che le decisioni assunte dal concilio di Trento in materia di immagini sacre ebbero nella produzione artistica di uno specifico contesto territoriale, quello del principato vescovile di Trento, dove fu attuata una ben precisa politica di disciplinamento culturale e sociale attraverso la strategia delle immagini.