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mercoledì 29 gennaio 2014

Mantova, niente lavori al Castello la Camera degli Sposi resterà chiusa



Doveva riaprire prima del Natale 2013, poi doveva riaprire nella primavera di quest’anno, dopo un lungo battage per pubblicizzare l’evento.
Ma la triste verità è che la Camera degli Sposi non riaprirà nè questa primavera nè quest’estate.
Forse alla fine di settembre?
C’è chi parla già del 2015.
Ma cosa è successo?
E’ successo che la Direzione regionale dei Beni culturali non ha ancora preparato il bando di gara per i lavori da 750mila euro che servirebbero per riaprire il passaggio fino alla “camera di famiglia più famosa del mondo”.
Il problema sarebbe di natura tecnica, problema che potrebbe essere risolto a giorni.
Il punto, però, è che è ormai troppo tardi per pensare ad una riapertura nel breve periodo, visto che vanno tenuti in considerazione i tempi tecnici per assegnare la gara e, successivamente, per fare i lavori di ripristino.
La notizia di questo ulteriore rinvio ha fatto molto arrabbiare Sergio Cordibella, presidente di Italia Nostra.
Che vede nella riapertura al pubblico della Camera picta una grande occasione per Mantova. "Innanzitutto bisogna considerare - ha detto Cordibella - che palazzo Ducale è l’unico palazzo demaniale di grande interesse storico-artistico ad essere stato danneggiato dal terremoto.Siamo dunque ancora più stupiti di questa mancanza di attenzione. E’ incomprensibile - prosegue Cordibella - che lo Stato non abbia dato la priorità a palazzo Ducale, che rappresenta uno degli elementi di maggiore attrattiva della nostra città".

Ai posteri l'ardua sentenza!

mercoledì 15 gennaio 2014

Jaques de Molay, l'ultimo Gran Maestro templare


La tragica fine dei Templari, il più importante ordine cavalleresco che sia mai esistito, è ben nota: il processo intentato contro di loro da Filippo il Bello nel 1307 non ha mai smesso di alimentare polemiche e leggende. Meno conosciuto è il nome dell'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, che preferì affrontare la morte piuttosto che rinnegare l'Ordine. 
“Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. 
Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.”
E poi rivolgendosi al papa Clemente V e al re Filippo il Bello aggiunse: “Vi affido entrambi al tribunale di Dio….”.Sono le parole di commiato dalla vita terrena, prima di salire sul rogo, di Jacques de Molay ultimo Gran Maestro dell'ordine dei Cavalieri Templari. 
Era il 18 Marzo 1314. Eletto alla suprema carica nel 1292 dovette confrontarsi con la perdita di Acri conquistata dai musulmani. Rifugiatosi a Cipro, fu convocato in Francia da papa Clemente V con il pretesto di discutere della crociata e della fusione tra Templari e Ospitalieri. 
Ma si trattava di un tranello ordito dal re di Francia e dal papa.
Con la conferenza che si terrà preso la sede dell'Associazione Archeosofica di La Spezia in via Crispi 99, giovedì 16 gennaio alle ore 21, ripercorreremo l’affascinante ed avventurosa storia dell’ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari. L'ingresso è libero.

Il 'Volto ritrovato' di Manoppello da Pescara a New York


La storia di uno degli elementi religiosi e culturali più rappresentativi dell'Abruzzo, il Volto Santo di Manoppello, sarà raccontata anche a New York. 
L'occasione è l'esposizione, dal 17 al 19 gennaio, della mostra 'Il Volto ritrovato' (dedicata al velo raffigurante il viso del Cristo) al Manhattan Center, nell'ambito della manifestazione culturale 'New York Encounter', organizzata da Comunione e Liberazione e dal Centro Culturale Crossroads.
L'iniziativa è stata presentata in conferenza stampa a Pescara da Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo, Gennaro Matarazzo, sindaco di Manoppello (Pescara), ed Enzo Giammarino, coordinatore di 'Culto e cultura in Abruzzo'. Ideata da Raffaella Zardoni, la mostra è curata da un team di studiosi e appassionati: Paul Badde, Emanuele Colombo, Michele Colombo, Paolo Martinelli, Paola Moretti, Giovanna Parravicini, Cristina Terzaghi, con la consulenza scientifica di Arianna Petraccia, Heinrich Pfeiffer, Davide Rondoni, Marco Rossi, Silvana Tassetto, Paola Vismara.
Partendo dal V secolo, l'esposizione percorre le vicende dei più antichi ritratti di Cristo, detti acheropiti (non fatti da mano d'uomo), per poi soffermarsi sulla 'Veronica', il sudario sul quale, secondo la tradizione, Cristo stesso ha lasciato impresso il suo volto e che era la principale reliquia di Roma. 
La devozione per quella che Dante chiamava 'la Veronica nostra' è testimoniata dalle innumerevoli riproduzioni lungo le vie di pellegrinaggio, che nell'esposizione vengono presentate, ordinate storicamente e geograficamente, in una mappa interattiva realizzata con Google Earth. Il catalogo della mostra, il cui titolo per l'occasione è stato modificato in 'Il Volto di Gesù': da quello sguardo nasce la persona', sarà aperto dall'introduzione a firma del cardinale Sean O' Malley, arcivescovo di Boston.