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lunedì 17 dicembre 2012

La Certosa di San Martino a Napoli

 
La Certosa di San Martino venne fondata nel 1325 da Carlo d’Angiò, duca di Calabria, sulla sommità del colle che domina l’intero golfo napoletano.
Lo spettacolare complesso, edificato secondo i canoni architettonici dell'Ordine, venne realizzato da Tino di Camaino e Attanasio Primario. Della loro opera restano i grandiosi sotterranei gotici.
La Certosa, infatti, tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Settecento, venne sottoposta ad un radicale rinnovamento.
Furono tre gli architetti che con il loro intervento conferirono alla Certosa la veste attuale: Giovanni Antonio Dosio (1581), destinato a trasformare il severo aspetto gotico nel raffinato stile rinascimentale, Cosimo Fanzago (1623) autore della preziosa veste barocca e Nicola Tagliacozzi Canale (1723) che operò una perfetta sintesi tra architettura, pittura e scultura tipica del gusto rococò.
Nel corso del tempo i migliori artisti lavorarono per i monaci certosini, tra i pittori: Lanfranco, Ribera, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, tra gli scultori Giuseppe Sanmartino e Domenico Antonio Vaccaro.
Dalla seconda metà dell’Ottocento la nuova funzione museale determinò profonde modifiche della struttura monastica fino a Novecento inoltrato.
L’attuale ordinamento, frutto di un esemplare restauro architettonico, restituisce la corretta percezione del luogo religioso e la misura dello spazio antico in un percorso museale che alterna testimonianze della storia di Napoli e della Certosa in osmosi con l’incantevole panorama urbano visibile da loggiati, belvederi e giardini.
 
Per chi può, in queste feste, una meta irrinunciabile.
 

sabato 15 dicembre 2012

Brunelleschi, scoperta 'sorella minore' della cupola del Duomo

 
E' stata scoperta, con tutta probabilita', la 'sorella minore' della Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, che Filippo Brunelleschi (1377-1446) progetto' genialmente senza armature di sostegno. Si tratta di una cupoletta emisferica, con un diametro di circa 3 metri, che e' stata rinvenuta poche settimane fa durante gli scavi eseguiti nel cantiere per l'allestimento del nuovo Museo dell'Opera del Duomo di Firenze (apertura al pubblico prevista nell'ottobre del 2015), nell'area dell'ex Teatro degli Intrepidi, in seguito trasformato in un garage.
L'annuncio dell'importante scoperta 'brunelleschiana', forse il leggendario modellino mai ritrovato, nell'area che fu del cantiere della Cupola del Duomo (1420-1436), e' stato dato oggi a Firenze, durante una conferenza stampa, dall'architetto Francesco Gurrieri, professore ordinario di restauro dei monumenti dell'Universita' di Firenze, gia' preside della Facolta' di Architettura (1995-2000). 
Gli scavi hanno messo in evidenza l'esistenza di strutture, databili tra il XIV e il XV secolo, riconducibili ad attivita' artigianali (presenza di materiali ferrosi, scarti di lavorazione del marmo) collegate al grande cantiere del Duomo. E tra la sorpresa generale, suscitando grande interesse storico-scientifico, e' spuntata fuori la presenza di una cupoletta (mutila in sommita', forse tagliata nel Settecento, in occasione della realizzazione del teatro), costruita con la tecnica a 'spina-pesce': proprio quella tecnica da sempre ricondotta al grande Filippo Brunelleschi; tecnica che gli consenti' di realizzare l'enorme Cupola facendo a meno dell'armatura lignea che, partendo da terra sarebbe stata una vera e propria foresta di tronchi d'albero per sostenere le centine di appoggio della muratura delle volte.


martedì 11 dicembre 2012

FINE ART WEEK ROMA


 
Dal 9 al 15 dicembre 2012 si svolge la prima edizione di Fine Art Week Roma, l’evento che riunisce dieci prestigiose gallerie di antiquariato della Capitale.
La manifestazione si caratterizza come una vera e propria “festa dell’arte antica”. Da domenica 9 fino a sabato 15 dicembre,i migliori Antiquari di Roma espongono nelle proprie Gallerie mostre di dipinti, disegni, sculture, tappeti ed oggetti d’arte.
Le gallerie, che aprono le loro porte anche di domenica per un evento mai realizzato prima d’ora a Roma, vedono le “arti” unirsi e fondersi per una celebrazione dell’arte antica.
Dislocate nei luoghi più suggestivi e centrali della città eterna, tra Via Margutta, Via del Babuino, Piazza di Spagna, Via Veneto e Via della Lupa, le gallerie d’arte romane rappresentano una ricchezza inestimabile.
Storia, tradizione, professionalità, eccellenza, unite ad opere di grande valore che quotidianamente vengono esposte, fanno sì che gli antiquari della Capitale vengano riconosciuti in tutto il mondo per il proprio prestigio.

INFORMAZIONI:
INFO@FINEARTWEEKROMA.IT


sabato 8 dicembre 2012

GIAMBATTISTA TIEPOLO. Luce, forma, colore, emozione





GIAMBATTISTA TIEPOLO. Luce, forma, colore, emozione
 
Dal 15 dicembre al 7 aprile, la fastosa dimora dell’ultimo Doge di Venezia, la scenografica Villa Manin di Passariano, si fa scrigno di dipinti sacri e profani di Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770), provenienti da prestigiosi musei europei e americani e da luoghi di culto, atti ad illustrarne il percorso artistico dalle prime esperienze fino alle imprese della tarda maturità che lo confermano pittore di prima grandezza.
Tele, talvolta di eccezionale dimensione, affiancate dai bozzetti preparatori utili per la valutazione delle doti inventive e della capacità ? tecnica, dipinti restaurati per l’occasione, eleganti disegni, in una mostra di entusiasmante bellezza e alta scientificità. Spettacolare e nel contempo largamente didattica. Un evento, quello affidato alle cure di Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, programmato da quattro anni e accuratamente preparato, molto atteso anche a livello internazionale e di imponente impegno organizzativo per numero e qualità delle opere esposte.
La mostra segue di una generazione (esattamente 41 anni) quella che la Villa udinese propose nel 1971 in occasione dei duecento anni dalla morte del pittore e destinata a segnare il punto di svolta nella sua fortuna critica.
Ora l’Azienda Speciale villa Manin e la Regione Friuli Venezia Giulia realizzano in quella stessa sede un’esposizione monografica in grado di attraversare l’intera complessa parabola artistica del pittore: una mostra di grande impegno che anche alla luce dei numerosi studi susseguitisi da allora consente oggi una valutazione più ampia e approfondita del Tiepolo.
Se ne documenta l’evoluzione stilistica, con l’individuazione di alcuni momenti chiave del rapporto del Tiepolo con i suoi mecenati. Accanto all’esame dei singoli dipinti vengono quindi ricordati i maggiori committenti e gli intellettuali – come Scipione Maffei, Francesco Algarotti, i cugini Zanetti – che hanno seguito l’artista fin dagli esordi, influendo sulla sua formazione culturale.
Impegnativi restauri promossi proprio in occasione della mostra permettono inoltre di accostarsi ad opere difficilmente visibili per la loro ubicazione o che hanno rischiato di essere compromesse da recenti, traumatici, avvenimenti.
Tiepolo è senza dubbio il pittore veneziano più celebre del Settecento, l’instancabile realizzatore di imprese monumentali su tela o a fresco, vero e proprio detentore del monopolio tanto nella decorazione dei palazzi lagunari quanto delle ville di terraferma. Principi e sovrani di tutta Europa si contendono i suoi servigi.
La mostra ripercorre la sua lunga e fertile attività attraverso una sequenza di opere particolarmente significative, di soggetto sia sacro che profano, che testimoniano al meglio una casistica estremamente ampia di commissioni: soffitti allegorici, pale d’altare, decorazioni in villa, modelletti, disegni.