Dal 10
aprile 2014 l’arte del Rinascimento torna nelle sale di Palazzo Reale con una
grande mostra dedicata a Bernardino Luini, curata da Giovanni Agosti e Jacopo
Stoppa, con l’allestimento di Piero Lissoni e l’immagine coordinata a cura
dello Studio Dondina Associati.
“Bernardino
Luini e i suoi figli” è un progetto promosso dal Comune di Milano-Cultura,
organizzato da Palazzo Reale insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici di Milano e al Dipartimento di Beni Culturali e
Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e alla Pinacoteca Ambrosiana
e prodotto insieme a 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group con il
sostegno di Cosmit e Ford.
“Questa
mostra fa parte del nucleo centrale dei progetti espositivi su cui abbiamo
costruito la ‘Primavera di Milano’, il palinsesto di eventi culturali dedicato
alla nostra città, alla centralità che ha sempre avuto nella storia culturale
del mondo intero, e ai suoi artisti che hanno trovato proprio a Milano la terra
fertile per lo sviluppo della loro creatività – dichiara l’assessore alla
Cultura Filippo Del Corno –. Un omaggio dovuto a una grande figura della storia
dell’arte milanese e italiana che ha contribuito con il proprio lavoro e la
propria personalità a costruire l’identità di Milano”.
La
mostra, ospitata nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale e nella sala
delle Cariatidi, racconta l’intero percorso dell’artista, dalle ricerche
giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al
lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario,
Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e molti altri); dall’altro, alla
traiettoria artistica dei figli di Luini, e in particolare del più piccolo
Aurelio. Un intero secolo di arte lombarda va dunque in scena a Palazzo Reale,
attraverso tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno
e in marmo, codici miniati, volumi a stampa.
Il
percorso espositivo presenta una selezione di duecento opere provenienti
soprattutto dalle raccolte milanesi (dalla Madonna del roseto della Pinacoteca
di Brera al Gesù Bambino dell’Ambrosiana, dal Sant’Antonio del Poldi Pezzoli al
ciclo con i ritratti sforzeschi del Castello Sforzesco), ma integrate da
significativi prestiti europei (per esempio dal Louvre e dallo Jacquemart-André
di Parigi, dall’Albertina di Vienna, dal Szépmüvészeti Múzeum di Budapest) e
americani (dai musei di Houston e di Washington).
Il
progetto, oltre ad essere la più grande retrospettiva mai dedicata a uno dei
protagonisti dell’arte del Cinquecento in Lombardia, è anche una saga
famigliare, quella di Bernardino e dei suoi figli appunto, che vivono in un
contesto in cui l’attività artistica è un mestiere, con regole ben precise. “La
mostra intende dare atto di questa concretezza dell’agire dell’artista, dentro
le pratiche di bottega: un modo di procedere ben diverso dalle mitologie
romantiche”, affermano i curatori.
Sito della mostra: www.mostraluini.it