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venerdì 27 febbraio 2015

Una canzone e un videoclip in difesa di San Galgano


<p>Il cantautore Nicola Costanti davanti all'Abbazia di San Galgano</p>

Nelle immediate vicinanze della millenaria Abbazia a cielo aperto di San Galgano (Chiusdino – Siena), un gioiello unico nella campagna senese, è in progetto la realizzazione, nel comune di Monticiano, di una centrale a biomasse. 
Per fermare il progetto e preservare questo monumento, meta di un incessante flusso turistico, sono state fatte petizioni popolari, ricorsi al Tar e mobilitazioni di vario tipo. Adesso a difesa dell’Abbazia arriva anche la canzone 'Dichiaro Le Latrine Patrimonio dell'Unesco', del cantautore Nicola Costanti, due volte premiato al Tenco, che ricorre all'arma dell'ironia, come nei versi "un Paese se è civile e sa fare la sua parte / come minimo distrugge tutte le sue opere d'arte / a che serve la memoria, col presente non c'è storia".

"Ho avuto la fortuna di suonare in questa Abbazia ed è stato amore a prima vista. È un luogo speciale, carico di suggestioni, uno scrigno di bellezza e di memoria. 
Si parla tanto di Pil e di debito pubblico -afferma Costanti- ma non tuteliamo adeguatamente ciò che potrebbe risolvere anche molti problemi economici. Con la cultura si mangia eccome. Basterebbe valorizzare e non mortificare il nostro immenso patrimonio artistico e trasformarlo in una risorsa-industria".

La canzone di Costanti parla della bellezza insultata, sfregiata, abbandonata, da salvare: "Con la canzone, come del resto con il videoclip che abbiamo girato, ho voluto mettere in evidenza i controsensi e il rapporto strano che la classe politica ha con il Patrimonio Artistico -spiega Costanti- i nostri politici da una parte fanno a gara nel fare dichiarazioni di sensibilità verso la bellezza e dall’altra permettono operazioni di sfregio verso la stessa. 
L’ironia è la miglior chiave di lettura per raccontare tutto questo. 
Mi appello al buonsenso e alla sensibilità delle parti in causa affinché individuino, per la centrale a biomasse prevista nelle vicinanze di San Galgano, una localizzazione alternativa che non offenda e il nostro patrimonio. Se continuiamo ad accostare ciminiere a luoghi d’arte va a finire che un giorno qualcuno si alzerà e dichiarerà le latrine patrimonio dell’Unesco", conclude Costanti.