L’Italia come Paese è il secondo 'Cultural Influencer' al mondo, primo in termini di 'Heritage', ovvero di patrimonio culturale, storico e architettonico.
E' quanto risulta dall’annuale indagine “2016 Best Countries” realizzata dalla testata americana USNews, organo di stampa statunitense opinion leader da 80 anni, in collaborazione con BAV Consulting e con la WhartonSchool of the University of Pennsylvania, condotta su un campione di 16.000 individui di quattro continenti.
Agli intervistati è stato domandato di valutare i 60 Paesi oggetto dell’indagine attraverso una griglia di specifiche caratteristiche che hanno dato origine a una classifica generale determinata dalla somma del punteggio ottenuto in 7 sotto-categorie che sono: “Adventure” (turismo, accoglienza, bellezza del paesaggio, ecc.), “Citizenship” (qualità della vita, diritti umani e rispetto dell’ambiente della proprietà e delle libertà), “Cultural Influence” (cultura, tendenza, moda, ecc.), “Entrepreneurship” (migliori condizioni per lo sviluppo imprenditoriale), “Heritage” (patrimonio culturale, storico e architettonico), “Movers” (dinamicità), “Open for Business” (opportunità e facilità del business).
Ebbene, l’Italia è risultata prima nel mondo - e a punteggio pieno (10/10) - nella classifica "Heritage” ovvero per patrimonio culturale, storico e architettonico, seguita rispettivamente da Spagna e Grecia. Il nostro Paese si è piazzato al secondo posto - dietro la Francia e prima degli Stati Uniti - nella classifica riservata ai “Cultural Influencer” ovvero Paesi leader e trendsetter nei campi della cultura, tendenza, moda.
Ma se si va a ben guardare il dettaglio di questa categoria si osserva come alla voce “ha una cultura influente” (has an influential culture), l’Italia ha uno score di 10 su 10, mentre quello della Francia, prima in classifica, alla stessa voce è di 8,8/10. “Possiamo quindi affermare che l’Italia - commenta Davide Ciliberti, founder della società di comunicazione Purple & Noise - è il Paese che ha la cultura più influente al mondo”.
E ancora l’Italia è seconda a livello mondiale nella graduatoria “Adventure” (turismo, accoglienza, bellezza del paesaggio, ecc.), subito dietro il Brasile e davanti alla Spagna. Nella classifica generale, ovvero quella che incorona il “miglior Paese al mondo” (“2016 Best Countries”) vince la Germania davanti a Canada (2°), Regno Unito (3°), USA (4°).
L’Italia si colloca soltanto al 12° posto con un punteggio generale di 6,7/10, “che ovviamente non è un risultato negativo - commenta ancora Davide Ciliberti, di Purple & Noise PR - ma avvilisce il vero potenziale che è oggettivamente molto più elevato, e infatti ci colloca dietro Paesi come Francia (8°), Norvegia (9°), Danimarca (10°)”.
Quello che pesa sono i giudizi negativi in tema di “opportunità e facilità nel business” (Open for Business), dove risulta addirittura 36ma nel ranking con un 4 in pagella (4,2/10).
Nello specifico, nel dettaglio dei giudizi relativamente a questo campo d’indagine pesano i giudizi gravemente negativi relativi all’alto livello di corruzione dove all’Italia è assegnato un punteggio di 0,8 su 10, burocrazia (1,8/10), tasse (0,3/10), trasparenza nelle regole della pubblica amministrazione (1,1/10).
Poi, sempre analizzando le sotto-categorie che determinano il ranking generale si osserva come per quanto riguarda le “condizioni per lo sviluppo imprenditoriale” ("Entrepreneurship"), l’Italia si colloca al 18mo posto tra i 60 Paesi del mondo analizzati, anche qui con un voto insufficiente (4,5/10). Peggio si va anche in termini di “dinamicità” (“Movers”) dove siamo al 29mo posto con un 4- in pagella, e quello relativo a un giudizio generale sulla “qualità della vita” di 3,6/10 che ci posiziona al 18mo posto.