Domani, sabato 13 ottobre, si festeggia la Giornata nazionale delle biblioteche, chiamata anche BiblioPride, promossa e organizzata dall’Associazione italiana biblioteche (AIB). La location principale è Napoli, con ospiti d’eccezione come Andrea Camilleri, Michela Murgia, Loredana Lipperini, Marcello Fois. Ma molte sono le iniziative dedicate in giro per la Penisola (per conoscerle basta andare sul sito dell’Associazione).
Si tratta del primo evento nel suo genere in Italia e l’idea, rubando le parole del presidente dell’AIB Stefano Parise, è quella di “[…] parlare alla nazione, per cercare di evidenziare il ruolo positivo che le biblioteche possono svolgere nel migliorare alcuni parametri della vita di tutti noi.”. Ma, come si intuisce dal nome, si tratta anche di una manifestazione di orgoglio che i bibliotecari provano nei confronti del loro prezioso mestiere.
Giusto lo scorso ottobre, infatti, proprio l’AIB lanciava l’iniziativa chiamata La notte delle biblioteche , pensata come denuncia riguardo ai tagli di bilancio che minacciavano pericolosamente proprio il comparto della conservazione libraria. E il BiblioPride, come un anno fa, sempre citando Parise, serve a “riaffermare l’importanza delle biblioteche come servizio essenziale per la vita culturale, sociale e civile del Paese, come presidi di democrazia fondati sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee”.
E gli addetti del settore hanno quindi alzato la voce rivendicando di fronte al Paese il peso del loro ruolo nella cultura italiana.
Intanto ecco un po’ di dati, che ci ha fornito proprio l’AIB: l’Italia conta oltre 12.700 biblioteche, delle quali 6.700 fanno capo ai Comuni, circa 2.000 alle Università, 1.250 agli enti ecclesiastici e 46 al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. I lavoratori del settore sono tra i 15 e i 17 mila, di cui 1000 al Ministero. Una buona parte degli occupati (circa il 40%) opera con contratti atipici, e anni di staticità nelle iniziative politiche e amministrative (anche nelle stesse biblioteche) non hanno aiutato il settore a crescere.
C’è poi chi vede le biblioteche come una risposta efficace contro la crisi. Lo pensa Andrea Camilleri, che in un videomessaggio dedicato proprio a BiblioPride, si esprime così:
“[…] oggi i libri costano e il costo della vita aumenta ogni giorno che passa. Siamo in piena recessione. Quindi, chi vuole leggere, chi ha necessità di consultare dei volumi, non può che rivolgersi alle biblioteche. […]le biblioteche dovrebbero essere sovvenzionate maggiormente, per poter far fronte alla richiesta.”
Gli organizzatori tengono comunque a sottolineare che, diversamente da La notte delle biblioteche, Biblio Pride non è solo denuncia, ma una festa che vuol celebrare “l’Italia delle biblioteche che funzionano, dei bibliotecari professionisti e orgogliosi di esserlo”.