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sabato 15 febbraio 2014

Sull’insegnamento della storia dell’arte: bufale e battaglie

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Mer­co­ledì 5 feb­braio, prima di­strat­ta­mente e poi con ap­pren­sione sem­pre cre­scente, 
ab­biamo vi­sto cir­co­lare in rete la no­ti­zia che la sto­ria dell’arte è stata can­cel­lata de­fi­ni­ti­va­mente dai pro­grammi sco­la­stici: “La Com­mis­sione Cul­tura, Scienza e Istru­zione della Ca­mera dei de­pu­tati dice no alla rein­te­gra­zione delle ma­te­rie ar­ti­sti­che nelle scuole ita­liane. Il Paese, spiega, non è in grado di so­ste­nerne la spesa”.

La no­ti­zia non stu­pi­sce nes­suno, per­ché or­mai se ne parla (sem­pre e quasi esclu­si­va­mente solo in rete) da mesi; in­di­gna sem­mai, e tanto. Nes­suno o quasi pensa di ve­ri­fi­carla, tanto è ve­ro­si­mile. Spun­tano ar­ti­coli sui vari blog, si re­cu­pe­rano con­tri­buti di Sal­va­tore Set­tis e di Mon­ta­nari sull’argomento, e il re­cente ar­ti­colo di Tina Le­pri sul Gior­nale dell’arte e, 
so­prat­tutto, parte ve­lo­cis­sima una se­rie di ini­zia­tive sui so­cial net­work. Viene lan­ciato un nuovo (e, te­miamo, di nuovo inu­tile) ap­pello per pre­ser­vare l’insegnamento della ma­te­ria nelle scuole, la pa­gina Fa­ce­book per il ri­pri­stino della sto­ria dell’arte nelle scuole vola, nelle co­per­tine Fa­ce­book si af­fac­ciano qua­dri fa­mo­sis­simi con in­quie­tanti di­da­sca­lie: la Dama con l’ermellino di Leo­nardo di­venta la “sciura con il cane in brac­cio”, le Tre Gra­zie di Ca­nova “ra­gazze che fanno cose sozze”. In­somma, una mo­bi­li­ta­zione che scalda il cuore, e che con­ferma quello che toc­chiamo con mano ogni giorno, cioè l’amore, l’interesse, la pas­sione di tan­tis­simi per la no­stra di­sci­plina e la for­tis­sima vo­lontà di pre­ser­vare il no­stro pa­tri­mo­nio e la no­stra cultura.

Per la notizia completa: http://storiedellarte.com