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sabato 22 agosto 2015

Paolucci: "Sui direttori dei musei da Franceschini provincialismo esterofilo"


"Mi pare che tutta l'operazione portata avanti da Franceschini denunci un atteggiamento di grande provincialismo esterofilo. L'amministrazione italiana dei beni culturali è di assoluta qualità ed è lì dentro che bisognava selezionare i migliori"
Non usa mezzi termini il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, ex ministro per i Beni Culturali e ambientali e già soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, commentando con l'AdnKronos la nomina dei nuovi 20 direttori dei principali musei del nostro Paese, 7 dei quali non sono appunto italiani.

"Se c'è un settore in cui gli italiani non hanno nulla da imparare dall'estero -aggiunge Paolucci- è proprio questo. È stata liquidata tutta una classe sovrintendenziale. Vedremo se questi sapranno fare meglio di noi. È chiaro che tra gli esperti italiani del settore questa scelta è stata avvertita come una sorta di delegittimazione del funzionariato tecnico-scientifico del Mibact. Questo è dispiaciuto: è come se molti non siano stati ritenuti all'altezza"
E secondo Paolucci "non consola" il tweet con cui ieri Franceschini ha sottolineato che tutti i 20 direttori scelti sono europei e nessuno "straniero".

Detto questo, Paolucci, ci tiene a sottolineare: "Le mie considerazioni non tolgono nulla al fatto che alcuni di questi direttori nominati li conosco anche personalmente e so che sono bravi. E a questo punto bisogna in ogni caso dargli credito e giudicare sulla base di quello che faranno", conclude.