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martedì 5 giugno 2012

La Gerusalemme bolognese



La Basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici sacri, costruiti in epoche diverse, il cui numero raggiunto nel tempo gli ha tramandato l’appellativo di “Sette Chiese”; nessuna di esse porta però il nome del santo a cui è dedicato il complesso.
L’esatta ricostruzione della storia e della planimetria della basilica ha dato vita a varie interpretazioni, secondo la più plausibile il progetto originario venne ideato dal vescovo Petronio nel V secolo d.C. dopo il suo viaggio in Terrasanta: ispirandosi al percorso che i credenti già seguivano in processione la domenica delle Palme verso San Giovanni in Monte a Bologna, il vescovo pensò di riprodurre nella stessa zona anche i luoghi sacri di Gerusalemme. Oggi rimangono solo quattro chiese dei sette edifici sviluppatisi dal progetto originario.
Il primo nucleo della basilica (Chiesa del Santo Sepolcro), risalente al V secolo, era rappresentato da un edificio di forma circolare costruito a sua volta su un tempio molto più antico, probabilmente dedicato al culto della dea Iside. Della chiesa circolare oggi rimangono solo 12 colonne di marmo nero, che circondano l’edicola del Calvario: fino all’anno 2000 sono state qui conservate le reliquie di San Petronio, oggi racchiuse nell’omonima basilica. La chiesa del Sepolcro venne poi ricostruita nel XII secolo con perimetro ottagonale.
Cortile di PilatoDalla chiesa del Santo Sepolcro si accede al Cortile di Pilato, così chiamato sempre per rievocare il percorso di Cristo durante la Passione. Nella parte centrale si trova una vasca di marmo poggiata su un piedistallo, erroneamente tradotta col nome “Catino di Pilato”, dono del re longobardo Liutprando alla chiesa. Sotto il porticato si può scorgere un gallo di pietra risalente al XIV secolo, costruito in memoria del noto rinnegamento di San Pietro.
Il cortile si apre sulla Chiesa della SS. Trinità, chiamata in origine (nel V sec.) Martyrium, perchè nel progetto originario della “Gerusalemme Bolognese” avrebbe dovuto rappresentare il Golghota, o Calvario. Chiamata anche Chiesa della Santa Croce per una reliquia del santo legno, è stata modificata nei secoli e portata allo stato attuale nel primi decenni del Novecento.
Tra le Sette Chiese quella forse più importante è la Chiesa del Crocifisso (o chiesa di San Giovanni Battista), risalente al XI secolo, ma soggetta nel tempo al maggior numero di modifiche architettoniche e strutturali. L’interno è caratterizzato da una sola navata che comunica direttamente con la chiesa del Santo Sepolcro; dalla volta pende un crocifisso da cui prende il nome la chiesa stessa.
La sua facciata domina piazza Santo Stefano: nota per la caratteristica forma triangolare e il pavimento ciottolato, questa piazza rappresenta un luogo di eccellenza per le iniziative e gli eventi nelle serate bolognesi.
Nella parte sinistra del complesso si trova invece la Basilica dei Santi Vitale e Agricola, originaria del V secolo ma ristrutturata e completata con la forma attuale nel XII. In stile romanico e suddivisa in tre navate, conserva all’interno degli absidi laterali le reliquie dei due santi.
Completano il complesso la Cappella della Benda, che conserva diverse reliquie tra cui la benda della Madonna, e il Chiostro Benedettino, costruito a duplice loggiato: il portico inferiore risale al XI secolo mentre quello superiore al XII.