La Basilica di Santo Stefano è un
complesso di edifici sacri, costruiti in epoche diverse, il cui numero raggiunto
nel tempo gli ha tramandato l’appellativo di “Sette Chiese”; nessuna di esse
porta però il nome del santo a cui è dedicato il complesso.
L’esatta ricostruzione della
storia e della planimetria della basilica ha dato vita a varie interpretazioni,
secondo la più plausibile il progetto originario venne ideato dal vescovo
Petronio nel V secolo d.C. dopo il suo viaggio in Terrasanta: ispirandosi al
percorso che i credenti già seguivano in processione la domenica delle Palme
verso San Giovanni in Monte a Bologna, il vescovo pensò di riprodurre nella
stessa zona anche i luoghi sacri di Gerusalemme. Oggi rimangono solo quattro
chiese dei sette edifici sviluppatisi dal progetto originario.
Il primo nucleo della basilica
(Chiesa del Santo Sepolcro), risalente al V secolo, era
rappresentato da un edificio di forma circolare costruito a sua volta su un
tempio molto più antico, probabilmente dedicato al culto della dea Iside. Della
chiesa circolare oggi rimangono solo 12 colonne di marmo nero, che circondano
l’edicola del Calvario: fino all’anno 2000 sono state qui conservate le reliquie
di San Petronio, oggi racchiuse nell’omonima basilica. La chiesa del Sepolcro
venne poi ricostruita nel XII secolo con perimetro ottagonale.
Dalla chiesa del
Santo Sepolcro si accede al Cortile di
Pilato, così chiamato sempre per
rievocare il percorso di Cristo durante la Passione. Nella parte centrale si
trova una vasca di marmo poggiata su un piedistallo, erroneamente tradotta col
nome “Catino di Pilato”, dono del re longobardo Liutprando alla chiesa. Sotto il
porticato si può scorgere un gallo di pietra risalente al XIV secolo, costruito
in memoria del noto rinnegamento di San Pietro.
Il cortile si apre sulla
Chiesa della SS. Trinità, chiamata in origine (nel V sec.)
Martyrium, perchè nel progetto originario della “Gerusalemme Bolognese”
avrebbe dovuto rappresentare il Golghota, o Calvario. Chiamata anche Chiesa
della Santa Croce per una reliquia del santo legno, è stata modificata nei
secoli e portata allo stato attuale nel primi decenni del Novecento.
Tra le
Sette Chiese quella forse più importante è la Chiesa del Crocifisso
(o chiesa di San Giovanni Battista), risalente al XI
secolo, ma soggetta nel tempo al maggior numero di modifiche architettoniche e
strutturali. L’interno è caratterizzato da una sola navata che comunica
direttamente con la chiesa del Santo Sepolcro; dalla volta pende un crocifisso
da cui prende il nome la chiesa stessa.
La sua facciata domina piazza Santo Stefano: nota per la caratteristica forma triangolare e il pavimento ciottolato, questa piazza rappresenta un luogo di eccellenza per le iniziative e gli eventi nelle serate bolognesi.
La sua facciata domina piazza Santo Stefano: nota per la caratteristica forma triangolare e il pavimento ciottolato, questa piazza rappresenta un luogo di eccellenza per le iniziative e gli eventi nelle serate bolognesi.
Nella parte sinistra del
complesso si trova invece la Basilica dei Santi Vitale e
Agricola, originaria del V secolo ma ristrutturata e completata con la
forma attuale nel XII. In stile romanico e suddivisa in tre navate, conserva
all’interno degli absidi laterali le reliquie dei due santi.
Completano il complesso la
Cappella della Benda, che conserva diverse reliquie tra cui la
benda della Madonna, e il Chiostro Benedettino, costruito a
duplice loggiato: il portico inferiore risale al XI secolo mentre quello
superiore al XII.