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venerdì 29 giugno 2012

Il Tiziano mai visto


Arriva a Venezia, dopo 12 anni di restauri da parte del Museo Statale Ermitage e 250 anni circa dal suo arrivo a San Pietroburgo, l'imponente opera 'La Fuga in Egitto' (1507), il primo capolavoro di grandi dimensioni di Tiziano, realizzata nel formato del telero veneziano, il piu' grandioso 'paesaggio' delle pittura veneziana del Cinquecento e probabilmente di tutta l'arte italiana del tempo. L'opera sara' esposta dal 29 agosto al 2 dicembre alle Gallerie dell'Accademia, contornata da tele di Bellini, Giorgione, Tiziano, Cima da Conegliano, Sebastiano del Piombo, Durer, Bosch e altri per raccontare la rivoluzione della sguardo sulla natura e del rapporto in pittura tra figura e paesaggio, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. 'Il Tiziano mai visto. La fuga in Egitto e la grande pittura veneta', il titolo della mostra.
Ci sono voluti 12 anni di restauri accurati da parte dell'Ermitage per far riemergere i colori, la luce, i particolari, la forza rivoluzionaria dell'opera con cui Tiziano nel 1507 'scopre' la natura in pittura; ed e' stato necessario un accordo internazionale tra il Museo Statale Ermitage, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e per il Polo museale della citta' di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, la National Gallery di Londra e la Fondazione Ermitage Italia per consentire che quest'opera, imponente per dimensioni (204 × 324 cm) e sconcertante per la vitalita' del paesaggio, potesse tornare, dopo quasi 250 anni, in Italia, nella sua Venezia.
Esposta a Londra subito dopo il restauro, 'La Fuga in Egitto' giungera' direttamente dall'Inghilterra alle Gallerie dell'Accademia, dove sara' il fulcro di una mostra preziosissima che avvicina al dipinto circa venti opere dei grandi maestri veneti che, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, hanno contribuito a innovare lo sguardo sulla natura, per poi rientrare all'Ermitage da dove, hanno gia' annunciato, sara' impossibile possa allontanarsi in futuro.