Una tomba che risale al IV-III secolo avanti Cristo, molto ben conservata, in cui viene raffigurato un guerriero che torna a casa col bottino.
E' l'ultimo 'colpo' messo a segno dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, presentato nel Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri, in piazza Risorgimento a Roma.
In particolare, i militari dell'Arma hanno ritrovato 5 affreschi sottratti a Paestum, che ora visitatori e turisti potranno ammirare nell'ambito della mostra 'L'arma custode della memoria', aperta con ingresso gratuito sino al 10 gennaio 2016. Gli affreschi, dopo le festività, torneranno a Paestum.
"Questi bellissimi affreschi - ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini - torneranno a Paestum dal mese di gennaio. Abbiamo deciso che i beni recuperati tornino sempre nei luoghi dai quali sono stati trafugati o prelevati nei decenni passati. E' una scelta che abbiamo fatto in generale e che viene confermata anche oggi. Questi affreschi andranno ad arricchire uno dei posti su cui abbiamo fatto l'investimento più importante, Paestum, che non ha avuto negli anni il riconoscimento internazionale, in termini di numeri e di risorse, che invece merita per la sua bellezza straordinaria".
Si tratta, nel dettaglio, ha spiegato Gabriel Zuchtriegel, neodirettore del Parco Archeologico di Paestum, "di un affresco di una tomba lucana del 300 avanti Cristo".
Viene raffigurato "il rientro di un giovane guerriero col bottino della guerra salutato dalle donne di casa".
Viene rappresentato, ha sottolineato ancora Zuchtriegel, "la vita di un membro dell'aristocrazia lucana del IV secolo avanti Cristo. Quello che manca è il corredo, che ci potrebbe consentire di datare la tomba in modo più preciso. Manca anche l'ubicazione precisa".
Elementi mancanti perché "la tomba non è stata scavata da archeologi ma nell'ambito di scavi clandestini che sono devastanti per i beni culturali", ha concluso Zuchtriegel.
Nel corso della presentazione dei reperti è stato celebrato il ritorno al Museo dei Carabinieri della prima Bandiera di Guerra dell'Arma dopo i lavori di restauro cui è stata sottoposta per sette mesi.
Come sempre un grazie all'Arma!