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giovedì 28 marzo 2013

Gita di Pasqua: Lomello piccola gemma antica

Per una tranquilla ed istruttiva gita fuori porta nel periodo pasquale, ancora una volta, suggeriamo di andare a Lomello.
E' in piena campagna, immerso nel verde, in quel piccolo triangolo di fertile pianura che e' la Lomellina, e da lei Lomello ha preso, oltre al nome, anche quella piacevole tranquillita' che e' tipica degli ambienti agresti.
Poetico ora, nella stagione delle nebbie e delle prime gelate, il paesino del Pavese, anche se sulla carta e' un punto piccolo piccolo, richiama ogni anno per le sue architetture dalla bellezza superba moltissimi visitatori.
E fra questi pochi sono a conoscenza della storia d' amore che qui ebbe il suo teatro d' azione; perche', come e' narrato dal cronista Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum, l' incontro fra la regina Teodolinda, vedova di Autari, e il duca di Torino Agilulfo, avvenne proprio a Lomello.
E a voler credere alla leggenda, anche il matrimonio, celebrato in una chiesa, sulle cui fondamenta e' stata poi costruita l' attuale Basilica.
Cittadina romana, Lomello ha perso, purtroppo, le tracce di questo periodo: a ricordo dell' epoca di "municipium" sono rimaste solo delle iscrizioni, dei mosaici, un tratto di massicciata stradale e una porta d' ingresso alla cinta muraria.
Intatte, pero', le testimonianze architettoniche di un passato piu' recente.
 
 
Come il battistero di San Giovanni ad Fontes, uno dei piu' antichi battisteri lombardi.
La prima edificazione e' datata al V°- VI° secolo, la seconda cento anni dopo.
Solenne nella sua struttura centrale, dalla forma ottagonale, presenta ai lati nicchie ora rettangolari, ora semicircolari.
Nell' interno, l' antico fonte battesimale, in muratura.
A completare un effetto scenografico di strabiliante bellezza, la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Anche nell' architettura della chiesa si nota una sovrapposizione di interventi stilistici di diverse epoche storiche.
La vecchia facciata si appoggia, ad esempio, su ruderi che, con molta probabilita', sono i resti di una precedente.
 
 
 
 
Particolari sui quali ha ricamato la fantasia popolare: si sussurra, infatti, che la basilica sia stata distrutta dal diavolo, e da lui ricostruita.
E che sia rimasta incompiuta perche' il sorgere del sole lo costrinse alla fuga. La pianta della basilica e' asimmetrica, un tocco di irregolarita' a vantaggio del visitatore, che scopre pilastri non corrispondenti e archi non paralleli.
Lomello ha anche un castello, ora adibito a sede del Municipio.
Una rocca massiccia, di forma cubica, con una sola torre d' ingresso.
 
 
Nelle sale del piano rialzato alcuni affreschi: i primi, attribuiti a un pittore di scuola fiamminga, riproducono i segni zodiacali, i secondi, opera invece di un artista veneto, raffigurano il Paradiso dantesco e la vita di Santa Caterina.