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lunedì 28 settembre 2015

A LUCCA I MANOSCRITTI DEL IX SECOLO RESTAURATI


La storia del Medioevo si rivive a Lucca, attraverso 26 manoscritti restaurati dalla Soprintendenza Archivistica della Regione Toscana e che saranno visitabili nella Sala studio dell'Archivio Storico Diocesano dal 30 settembre al 30 ottobre 2015. 
L'esposizione - dal titolo "Restaurare la memoria. Interventi conservativi sulle pergamene dell’Archivio Storico Diocesano” - è una tra le più complete per ricchezza e antichità di documenti non solo a livello nazionale ma anche europeo e vanta, tra gli altri, il riconoscimento ufficiale dell’Unesco.
L'opera di recupero dei testi - realizzata in collaborazione con il Laboratorio di restauro “Philobiblion” di Firenze - si è concentrata sulle pergamene del IX secolo conservate nel Fondo Diplomatico Arcivescovile dell’Archivio. La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie al finanziamento della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
“Il restauro è un momento qualificante nella vita di un Archivio - ha sottolineato Gabriela Todros della Soprintendenza Archivistica della Toscana - un’operazione fondamentale non solo per la tutela e la salvaguardia, ma anche e soprattutto per la buona conservazione del materiale documentario. Fattori esterni, usura ed incuria dell’uomo hanno spesso condotto il supporto scrittorio, cartaceo o pergamenaceo, al deterioramento, e solo grazie a lunghi e delicati interventi è possibile porre rimedio al degrado. Da anni ormai la Soprintendenza Archivistica della Toscana e la Curia Arcivescovile di Lucca collaborano per il recupero di un patrimonio documentario unico ed insostituibile, e la mostra che si inaugurerà a breve ne è il più che soddisfacente risultato”.
I documenti restaurati, ad oggi, sono 26 e risalgono all’ultimo trentennio del IX secolo. 
Le 18 pergamene che saranno in esposizione contengono livelli, permute e promesse che coinvolgono a diverso titolo membri della Chiesa lucchese di quel periodo. I testi sono stati classificati in tre categorie di criticità (gravi, mediocri, discrete) a seconda dello stato di conservazione e quindi definendo per ognuna l’urgenza di intervento. 
Un primo progetto è stato redatto direttamente dalla Soprintendenza, con l’ausilio del restauratore Claudius Schettino e del personale dell’Archivio stesso, che conserva - oltre ai documenti restaurati - anche manoscritti risalenti al settimo secolo dopo Cristo: il più antico documento conservato, infatti, è datato 685.

La mostra, ad ingresso libero, nelle Sale dell’Archivio Storico Diocesano, sarà aperta tutti i lunedì-mercoledì-venerdì dalle 9.30 alle 12.30 da mercoledì 30 settembre fino a venerdì 30 ottobre.