Quasi cinquemila turisti hanno visitato il museo della Certosa in soli 9 week end.
E i numeri sono in crescita, visto che lo scorso anno ad agosto erano stati solo 1600 i visitatori del museo, invece quest’estate hanno superato quota 2600. Ovviamente il picco è stato toccato il giorno di Ferragosto con 265 visitatori, ma non sono stati da meno i due giorni successivi che hanno totalizzato 428 presenze. Tra i turisti del museo gli italiani fanno la parte del leone, ma gli stranieri non mancano e arrivano da tutto il mondo:
«I francesi sono il gruppo più numeroso, seguito da spagnoli e latino-americani – dice Stefania Greggio della cooperativa Dedalo che si occupa delle visite guidate al museo – Aumentano sempre più i russi, molti ospiti in Italia di amici e parenti. Non mancano inglesi e americani, come pure gli asiatici, soprattutto cinesi e giapponesi. Arrivano anche da Paesi lontani come Nuova Zelanda e Australia». Molte le giovani coppie e le famiglie, molti meno i visitatori in età che si vedono numerosi solo tra le comitive di asiatici.
«Per la maggior parte di loro – dice ancora Greggio – la visita al museo della Certosa è una breve escursione dalla loro base milanese. Alcuni fanno tappa al museo prima di raggiungere il lago di Como o la Liguria. Più ristretto il numero di coloro che scelgono di fermarsi qualche giorno per visitare il territorio pavese». C’è chi dal museo gestito dalla Soprintendenza non ci passa neppure, per dedicarsi alla sola Certosa, ma accade spesso anche il contrario: «Molti già conoscono il complesso monumentale – dice la Soprintendente Letizia Lodi –e vengono apposta per visitare solo le opere del museo che non hanno mai visto dato che è stato aperto nel 2008 ed è in continuo rinnovamento».
Il museo è obbligato a seguire gli orari della Certosa che per i frati sono intoccabili:
«La pausa tra alle 11.30 e le 14.30 è un problema – dice l’assessore provinciale Milena D’imperio – ma c’è stata una chiusura da parte sia dei frati sia del Demanio hanno accettato di far tenere aperto il museo con le sue pregevoli opere e il giardino con orario continuato. Alla fine la questione centrale resta quella del modello di gestione del monumento che è inattuale».