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lunedì 4 aprile 2011

Antoni Gaudí

A settimana iniziata vi invito alla scoperta di un personaggio notevole nel panorama culturale, artistico e cattolico del primo 900, ma che è attualissimo:
 
Antoni Plàcid Guillem Gaudí i Cornet (Reus, 25 giugno 1852Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del modernismo catalano, pur essendo la personalità meno organica a tale movimento artistico di cui comunque condivideva i presupposti ideologici e tematici, completandoli però con una ispirazione personale, basata principalmente su forme naturali, che giunse a degli esiti anticipatori dell'espressionismo e di altre avanguardie, compreso il surrealismo.
Per questo Gaudí è generalmente riconosciuto come uno dei maggiori architetti del XIX e XX secolo, anche se generalmente viene enfatizzato il suo ruolo di genio solitario, trascurando l'importante ruolo culturale.
Malgrado abbia realizzato un gran numero di edifici, soprattutto a Barcellona, la sua fama è legata soprattutto al tempio della Sagrada Família, ancora oggi in costruzione. Un gruppo di sette delle sue opere, poste a Barcellona, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1984.

 

Biografia

 
Gaudí nacque nella provincia di Tarragona, nella Catalogna meridionale. Benché il suo luogo di nascita sia disputato, i documenti ufficiali lo stabiliscono nella cittadina di Reus, mentre altri rivendicano la sua nascita a Riudoms, un piccolo villaggio a 3 km di distanza; certo è che fu battezzato a Reus un giorno dopo la nascita. I genitori Francesc Gaudí Serra e Antònia Cornet Bertran provenivano entrambi da famiglie di artigiani calderai. Dal 1868 studiò a Barcellona, una città che stava crescendo e cambiando tumultuosamente e dove stavano maturando i fermenti culturali del modernismo catalano e della Renaixença, il movimento culturale e politico del recupero della lingua e della cultura catalana e delle rivendicazioni nazionalistiche contrapposte al centralismo castigliano. Gaudí condivise per tutta la vita tali aspirazioni autonomistiche facendo pienamente parte dell'atmosfera di rinnovamento culturale che caratterizzava allora Barcellona. Si diplomò nel 1878 alla Scuola Superiore di Architettura, ma già prima di diplomarsi riuscì a lavorare con i migliori architetti del tempo. La sua formazione fu ampia. Studiò i testi di Ruskin e Viollet-le-Duc, ma anche la tecnica dei nuovi materiali da costruzione come il cemento. Nello stesso 1878, a Parigi durante l'Esposizione Universale, avvenne l'incontro fondamentale, quello con l'industriale catalano Eusebi Güell i Bacigalupi, che divenne il suo principale mecenate commissionandogli alcune delle sue più famose opere. In questo periodo Gaudí parteciperà alla vivace vita sociale della città, mentre negli anni successivi sarà noto per il particolare carattere schivo e solitario. Dopo aver collaborato con Joan Martorell, nel 1883, a soli 31 anni, venne nominato architetto capo della costruzione in città del tempio Espiatorio della Sagrada Família, cominciando a costruire la cripta (1884-1887) e poi l'abside (1891-1893). Si tratta di una costruzione monumentale e complessa, tuttora in fase di costruzione, che assorbì le sue energie fino alla morte esemplificando l'associazione tra arte, architettura e vita che caratterizza l'intensa opera di Gaudí. Nello stesso 1883 cominciò a costruire la Casa Vicens, in cui rifiuta il rigore geometrico della tradizione e reinterpreta lo stile mudéjar accostando mattone e azulejo. Nel 1887 il conte Güell gli affida la costruzione della sua residenza di città, il Palazzo Güell, in cui Gaudí usa per la prima volta gli archi parabolici che saranno un elemento costante del suo linguaggio architettonico. Negli anni 1898-1900 fu costruita la Casa Calvet, un edificio in pietra che ottenne il premio assegnato dal Comune di Barcellona per il miglior edificio realizzato in città, confermando il successo professionale di Gaudí. A partire dal 1900, nascono i maggiori capolavori, quasi tutti a Barcellona: il parco Güell in cui natura, scultura e architettura si confondono in una grande maestria artigianale nell'uso dei materiali, la Casa Batlló (1904- 1907) con la facciata rivestita da un mosaico di paste vitree colorate, la chiesa della Colònia Güell a Santa Coloma de Cervelló di cui fu costruita la sola cripta. La Casa Milà (1906-12) dalla movimentata e plastica facciata in pietra, fu l'ultima opera civile dell'architetto, che dal 1914 si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família, accentuando la tendenza alla solitudine, tanto da vivere in una stanzetta nel cantiere.
 
Il 7 giugno del 1926 fu investito da un tram. Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori, i quali lo credettero un povero vagabondo e lo trasportarono all'ospedale della Santa Croce, un ospizio per i mendicanti fondato dai ricchi borghesi della Catalogna. Fu riconosciuto soltanto il giorno successivo dal cappellano della Sagrada Família e morì il 10 giugno. Nonostante questa fine quasi miserabile, al suo funerale parteciparono migliaia di persone. I barcellonesi lo soprannominarono da quel momento "l'architetto di Dio". È sepolto nella cripta della Sagrada Família.

L'opera architettonica

Quasi tutta l'opera del maestro è legata alla capitale catalana, la sola città spagnola in cui a cavallo tra XIX e XX secolo si fosse manifestato un principio di sviluppo industriale ed importanti fermenti culturali che dettero vita al movimento artistico del modernismo catalano di cui Gaudí fu il principale esponente. La sua carriera di architetto è caratterizzata dall'elaborazione di forme straordinarie, imprevedibili ed oniriche, realizzate utilizzando i più diversi materiali (mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro), da cui Gaudí seppe trarre le massime possibilità espressive con una profonda attenzione per le lavorazioni artigianali.
Casa Milà detta La Pedrera, Barcellona
Il Parco Güell, Barcellona
Casa Batlló, Barcellona
Casa Vicens, Barcellona

 

Le opere principali

Le opere di Gaudí inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO

Tra le altre opere più importanti di Gaudí:


Processo di beatificazione

In tempi recenti ha preso corpo l'iniziativa - promossa da un comitato di 30 ecclesiastici, accademici, designer e architetti - di proporre l'architetto catalano per la beatificazione e la canonizzazione. L'arcivescovo di Barcellona, cardinale Ricardo María Carles Gordó, ha avviato il processo di canonizzazione nel 1998, definendo Gaudì "un laico mistico". Nel 2003, conclusa la fase diocesana, la documentazione è stata quindi inviata alla Santa Sede.
Il processo di beatificazione ha suscitato discussioni tra chi vorrebbe che Gaudì venisse ricordato essenzialmente per le sue opere e per la sua influenza artistica, e coloro che ricordano la sua vita austera e cristianamente coerente.