Nel 1250, Lucchese, morendo in “odore” di santità, venne sepolto nella
chiesa romanica di S. Maria a Camaldo, intorno alla quale, presto, furono
avviati i lavori per la costruzione della nuova Basilica dedicata prima a S.
Francesco d’Assisi e successivamente, intorno al 1300, a S. Lucchese. Il nuovo
edificio incorporò la suddetta chiesa romanica, le cui tracce, visibili dal
cimitero adiacente la Basilica, sono il belportale di fattura pisana, sormontato
da un rosone richiuso. Portale e rosone sono separati dal tetto del chiostro,
nel quale sono raccolti stemmi, capitelli ed altri reperti provenienti da
“Poggiobonizio” (oggi Poggibonsi). Da una iscrizione visibile all’esterno
della parete sinistra della chiesa, risulta che l’architetto sia stato un tal
“Magister Nicholettus”, il quale portò a termine l’opera nel 1252. Lo stile è il
tipico gotico francescano. La costruzione, grandiosa nel suo insieme, è
a croce latina.La navata principale, compreso il presbiterio, misura m. 50; il
braccio trasversale, comprese le cappelle, m. 30, l’altezza è pari a m.
18. La sacra aula riceve luce dall’occhio della facciata, da sette monofore
gotiche laterali e da cinque bifore di altrettante cappelle
presbiteriali. Il tetto della navata principale è a capriate, e ha la forma di
una carena rovesciata; mentre la parte absidale è caratterizzato dall’arco a
sesto acuto e dall’arco a tutto sesto con volte a crociera.Entrando, a
sinistra si trova un altare con dossale in terracotta policroma, che presenta,
al centro, la Madonna con Bambino ed ai lati S. Francesco e S. Antonio da
Padova.
Questa piccola chiesa è importante perché, stando alla tradizione popolare, qui
sarebbe avvenuto l’incontro tra S. Francesco e S. Lucchese.