Piccolo di dimensioni ma preziosissimo e gigantesco per bellezza e suggestione, il Trittico del Beato Angelico, realizzato alla meta' del XV secolo, torna a casa. L'opera "una tra le piu' importanti della Galleria Corsini", la definisce la soprintendente del Polo Museale di Roma, Rossella Vodret nel presentarla, "e' mancata per ben tre anni - spiega la direttrice della galleria, Angela Negro - fra il restauro e due mostre, una a Roma e l'altra a Parigi", oggi torna nella sua piena bellezza.
"Con il restauro - aggiunge Negro - l'immagine si e' schiarita, sono venuti fuori colori brillantissimi. Non solo il restauro ci ha consentito di studiare ulteriormente l'opera, sia dal punto di vista storico che iconografico".
Infatti, con il restauro sono emersi alcuni aspetti che prima si ignoravano o erano piu' incerti. Ad esempio, inizialmente si riteneva che il trittico fosse opera dalla bottega del Beato Angelico e da lui solo marginalmente realizzata. Dopo i lavori la tesi si e' capovolta. Secondo Alessandro Zuccari, del comitato dei 550 anni del Beato Angelico, infatti, il dipinto avrebbe le caratteristiche tipiche dell'artista "con piccoli interventi di qualche suo allievo". Non solo. Tra gli apostoli si e' potuto individuare San Giovanni grazie ad una scritta emersa nella ripulitura dell'opera.