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venerdì 13 aprile 2012

Scavi Pompei, da Ue fondi per restauro: la vergogna dell'Italia...


Gli scavi di Pompei

La Commissione Ue ha oggi approvato fondi per sostenere il restauro di Pompei.
Il progetto ''preservazione, mantenimento e miglioramento'' del sito archeologico potra' contare su un investimento di 105 milioni di euro ''combinando contributi Ue e nazionali'', riferisce la Commissione.
L'obiettivo dell'investimento europeo è "conservare il sito in quanto attrazione turistica sostenibile per la regione". Il contributo Ue fa seguito ad una richiesta dell'Italia e ad un piano di azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si è accertata l' entità dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei, dopo i danni provocati dalle piogge torrenziali di fine ottobre 2011 che si sono aggiunti a quelli causati dalle violente tempeste del 2010. "Abbiamo dato la nostra approvazione a questa importante opera di restauro non solo nell'interesse dell'Italia, ma dell' intero patrimonio storico europeo", ha dichiarato il commissario Ue alle politiche regionali Johannes Hahn. Nel 2000-2006 la politica regionale europea aveva già sostenuto 22 progetti di restauro nel sito di Pompei per un valore di 7,7 milioni di euro, sulla base di un cofinanziamento del 50% del costo totale.
I primi bandi per la realizzazione del "Grande Progetto Pompei" partiranno a breve: la prossima settimana sono attesi i ministri Cancellieri e Ornaghi per la firma dei primi atti formali. Il bando iniziale interesserà il restauro di cinque domus per le quali è prevista anche l'installazione delle coperture di protezione. Successivamente partirà la gara d'appalto per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico del terrapieno delle "Regiones" III e VIII (quelle vicino a via dell'Abbondanza, dove ci sono stati i crolli del 2010). Entro l'estate saranno aperti i bandi per le "Regiones" maggiormente a rischio: verranno effettuati lavori di consolidamento strutturale, protezione degli affreschi, recupero dei mosaici e delle singole tessere. Le sei "Regiones" rimanenti, invece, saranno oggetto di bandi da avviare entro il 31 dicembre 2012, per cui i lavori inizieranno solo l'anno successivo.