Il Titanic è stato inserito nella Convenzione dell’Unesco per la protezione del patrimonio culturale subacqueo, ma potrà goderne solo a partire dal centesimo anniversario del naufragio che ricorre il prossimo 15 aprile.
La notizia è stata diffusa tramite un comunicato dall’organizzazione della Nazioni Unite.
I resti del celebre transatlantico si trovano infatti in acque internazionali, a circa 4.000 metri di profondità al largo di Terranova, nell’Oceano Atlantico e dunque “nessuno Stato può rivendicare una giurisdizione esclusiva sul sito”.
Il trattato dell’agenzia Onu può essere però applicato solo dopo 100 anni che un relitto giace in fondo al mare e il momento è arrivato.
Era la notte fra il 14 e il 15 aprile del 1912 quando il Titanic, la più grande nave passeggeri mai costruita fino a quel momento, urta contro un iceberg nell’Atlantico del Nord e comincia ad affondare: il resto è storia.
L’impatto provocò immediatamente alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico, che affondò in sole 2 ore e 40 minuti. Nel disastroso naufragio persero la vita 1523 , tra cui 800 membri dell’equipaggio.
La storia del Titanic è stata spesso raccontata anche al cinema e nel 1997 James Cameron girò una nuova pellicola, Titanic che si aggiudicò ben 11 Oscar e lanciò i giovanissimi Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.
A distanza di oltre dieci anni il regista ripropone al cinema il suo capolavoro e stavolta in versione 3D per celebrare il centenario del naufragio del Titanic.
Non solo un omaggio al naufragio, ma anche la scelta di marketing consapevole di far conoscere a un’intera generazione di pubblico una pellicola entrata di diritto nella storia del cinema.
Evidentemente
all’Unesco nessuno si è occupato di storia nel senso più letterale del termine!
Perché nella lista dell’Unesco compare il relitto del Titanic mentre non compare Lomello...
Ci viene un dubbio: la storia si riscrive anche grazie al "businnes" che un relitto così tristemente popolare produce?
Uno
“scandalo storico” che non va giù a chi "mastica" la storia e vuole fare in modo che essa sia riconosciuta e valorizzata.
Ancora una volta: UNESCO vergogna!