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sabato 11 febbraio 2012

La Certosa di Pavia



La Certosa di Pavia Gra-Car (Gratiarum Chartusia) è un monastero cistercense e Santuario della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie, situato nell'omonimo comune distante circa 8 km a Nord di Pavia. Il monumento, risalente al XIV secolo, venne edificato nel periodo tardo-gotico italiano.
Il 7 luglio 1866 il monastero fu dichiarato monumento nazionale italiano diventando così di proprietà del Regno d'Italia prima e dello stato italiano in seguito. Sono posti sotto vincolo demaniale anche tutti i beni artistici ed ecclesiastici in esso contenuti. Gli edifici che fanno parte del complesso monumentale attualmente ospitano al loro interno la sede del Museo della Certosa di Pavia e la locale stazione dei Carabinieri.

La costruzione della Certosa di Pavia fu voluta da Gian Galeazzo Visconti, che inaugurò i lavori il 27 agosto 1396, ponendo la prima pietra del cantiere e donò alla Chiesa anche le cittadine di Binasco Magenta, Boffalora e San Colombano nel 1397 anche Selvanesco e Marcignago, e nel 1400 anche Vigano. Durante la prima fase dei lavori, i monaci risiedettero nell'antico castello di Torre del Mangano e nel Castello di Carpiano (o Grangia), uno dei tanti territori lasciati ai monaci da Gian Galeazzo, per poi occupare gli ambienti conventuali, i primi ad essere edificati.
Secondo l'ipotesi di Luca Beltrami i primi sostegni dei chiostri, in attesa di più dignitose soluzioni architettoniche, furono piloni quadrati in laterizio. Le funzioni religiose venivano provvisoriamente celebrate nel refettorio, l'unico ambiente dalle dimensioni adatte per accogliere l'intera comunità dei Certosini, fatta di monaci e fratelli conversi. La attuale struttura più grande è dovuta alle forti modifiche (1428-1462) di Guiniforte Solari, detto il Gobbo (in realtà l'interno del monastero contiene opere d'arte di ben quattro secoli, XV, XVI, XVII, XVIII secolo).
La chiesa, destinata a divenire mausoleo dinastico dei Duchi di Milano, era stata progettata con dimensioni superiori a quelle che erano state sinora realizzate, con una struttura a tre navate, che non era mai stata utilizzata dall'Ordine Certosino e fu edificata per ultima. La navata fu progettata in stile gotico, e la sua costruzione fu completata nel 1465.
Tuttavia, l'influenza del primo Rinascimento era divenuta importante in Italia e il resto della chiesa, con le sue gallerie ad archi e i pinnacoli (inclusa la piccola cupola), e i chiostri furono riprogettati da Guiniforte Solari che guidò i lavori tra il 1453 e il 1481, con dettagli in terracotta. In seguito, Giovanni Antonio Amadeo li continuò tra il 1481 e il 1499.
Il 3 maggio 1497 la Chiesa venne consacrata, ma la parte inferiore della facciata fu completata solo nel 1507.


I monaci certosini che vi abitarono furono inizialmente dodici, in totale vita di clausura, e legati da un contratto che prevedeva l'uso di parte dei loro proventi (campi, terreni, rendite ecc.) per la costruzione del monastero stesso. Nel XVIII secolo il monastero diventò proprietario dei latifondi dei paesi vicini, quali Badile, Battuda, Bernate, Binasco, Boffalora, Borgarello, Carpiano, Carpignano, Milano, Giovenzano, Graffignana, Landriano, Magenta, Marcignago, Opera, Pairana, Pasturago, San Colombano, Torre del Mangano, Trezzano S.N., Velezzo, Vidigulfo, Vigentino, Villamaggiore, Villanterio, Villareggio e Zeccone.
Nel
1560, il Priore Generale dei certosini tal Piero Sarde autorizzò l'installazione delle attrezzature idonee per la stampa di messali e di corali, ed in data 28 agosto invitò tutte le certose d'Italia a rifornirsi esclusivamente dei prodotti della nuova stamperia (il primo libro "Breviarium Carthusiensis" fu stampato nel 1561).
Nel
1565,con i vari ampliamenti architettonici quali la costruzione del chiostro grande, i certosini che vi abitarono passarono almeno al doppio di numero (24), da cui le 24 celle di preghiera grandi a due piani e provviste anche di piccolo giardino interno.
Il monastero di Santa Maria delle Grazie viene soppresso il giorno 16 dicembre 1782.
I monaci certosini furono espulsi nel 1782 dall'imperatore Giuseppe II che incamerò i beni di tutti gli ordini contemplativi dei suoi possedimenti.
Il monastero cistercense di Santa Maria delle Grazie viene istituito nel 1784, due anni dopo la soppressione del monastero certosino. Il monastero viene definitivamente soppresso nel 1798, quando il direttorio esecutivo della repubblica cisalpina, autorizzato dalla legge 19 fiorile anno VI, richiamò alla nazione i beni e gli effetti appartenenti ai cistercensi della Certosa di Pavia.
Il monastero passò quindi nel 1798 ai carmelitani, subendo la violenta devastazione operata dalle truppe napoleoniche, che razziarono e distrussero alcune ricchezze artistiche. Nel 1810 venne infine chiuso, fino al 1843 quando i certosini rientrarono nel monastero.
Con la legge 3036 del 7 luglio 1866, il monastero fu dichiarato monumento nazionale italiano ed i beni ecclesiastici diventarono proprietà del Regno d'Italia, ma fino al 1880 alcuni certosini continuarono ad abitare il monastero.
Prima della Prima guerra mondiale iniziarono dei lavori di ristrutturazione. Il 9 ottobre 1930 papa Pio XI decise di riaffidare il luogo ai certosini.
Durante il fascismo, il monastero fu visitato una sola volta da Benito Mussolini, il 31 ottobre 1932.
Le cronache inoltre riportarono anche l'avvenimento del ritrovamento dei resti del cadavere dello stesso duce, avvolti in dei sacchi di tela, circa un anno dopo la sua fucilazione, il 12 agosto 1946, proprio dentro la Certosa.




L'anno successivo i certosini abbandonarono quindi la struttura, sia per mancanza di vocazioni sia per lo scandalo del ritrovamento delle cadavere del duce.
Il monastero rimase chiuso fino al 1949, quando vi si insediarono nuovamente i carmelitani fino al 1961.
Dopo il Concilio Vaticano II, il Vaticano decise di riaffidare il monastero nuovamente ai cistercensi della congregazione Casamariensis (provenienti dall'Abbazia di Casamari) che vi si insediò il 10 ottobre 1968.
Oggi, la gestione è dei monaci cistercensi del Priorato della Beata Maria Vergine della Certosa Ticinese, sotto la guida del Priore Celestino Parente.
Qui svolgono vita monastica, occupandosi anche delle visite guidate ed alla vendita di articoli sacri e prodotti tipici.
Nei locali adiacenti il monastero si trova invece il Museo della Certosa di Pavia che, da maggio 2008 è invece gestito direttamente dalla Sovrintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano.
Come dentro la Chiesa, anche qui è possibile trovare delle opere tra le più famose del
Rinascimento lombardo, per cui spiccano il Bergognone e il Vincenzo Foppa.
Ulteriori informazioni sugli orari di apertura sono riportate sul sito del Comune di Certosa di Pavia:  http://www.comune.pv.it/certosadipavia/