Sulla strada che porta a San Lucchese ed a circa 200 metri da quest'ultima, la Fonte di Vallepiatta, detta delle Fate, è l'unico grandioso reperto architettonico della sovrastante e distrutta Poggio Bonizio. Riscoperta, in parte, nel 1803, dopo che era stata interrata nel 1484con la costruzione della Fortezza del Sangallo e successivamente ricondotta allo stato originale, questa grande fontana pubblica (la più grande per dimensione di tutto il territorio senese) è stata completamente restaurata, ripulita e ricondotta all'antico splendore grazie ad un recente intervento della Soprintendenza ai monumenti. E' attribuita al disegno di un "magister lapidum" del tutto sconosciuto, Balugano da Crema, che comunque vi ha riversato la sua grande sapienza costruttiva. Essa si presenta con una sorta di portico costruito su sei arcate doppie a sesto acuto, all'interno del quale si trovano le vasche per la raccolta delle acque. La fonte era (ed in parte lo è ancora) alimentata dal vasto impluvio sovrastante, attraverso una lunga serie di gallerie e cunicoli.
La sua realizzazione è riferibile ai primi anni del XIII secolo.